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Si ma questa smania di giustificare ad ogni costo qualsiasi cosa non la capisco. Non esiste solo quello che si può fare, ma anche quello che il buon senso comune reputa se non altro poco professionale.
Se Baladin ti vende una birra ad un prezzo e poi scopri che la vende a molto meno ad altri, ti gireranno anche un po' le palle, o no?
E' come se vai a comprare le scarpe e al cliente successivo gli fanno uno sconto del 30% sullo stesso prodotto. Sarai un po' incaxxato o no? Ci torneresti o no?
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Immagino che la venda a pezzi più bassi pecche gli garantisce molto più volume di vendita, se anche il beershop potesse garantirgli un certo volume potrebbe negoziare un pezzo migliore. Funziona con tutti i fornitori.
Che poi girino a 1000rpm è un altro discorso e lo capisco pure, però nessuno sta facendo qualcosa di sbagliato.
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Io non mi stupirei se Baladin o BdB finissero in mano all'industria...se vediamo i nomi che sono finiti piu o meno sotto l'industria in belgio,gran bretagna e usa alcuni con le spalle molto molto grosse,direi che con una offerta cospicua quasi nessuno dei nostri birrifici resisterebbe. Solo che per volumi gli unici birrifici interessanti non sono proprio il massimo (mastri birrai,amarcord)
Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
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(30-11-2015, 07:02 )Verngr Ha scritto: Immagino che la venda a pezzi più bassi pecche gli garantisce molto più volume di vendita, se anche il beershop potesse garantirgli un certo volume potrebbe negoziare un pezzo migliore. Funziona con tutti i fornitori.
Che poi girino a 1000rpm è un altro discorso e lo capisco pure, però nessuno sta facendo qualcosa di sbagliato.
quoto, è la legge di mercato che vige per tutte le merceologie e da piccolo commerciante lo so bene a mie spese
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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(30-11-2015, 06:40 )Verngr Ha scritto: La birra è artigianale finché il fondatore fa la maggior parte della produzione, per me.
Bella la frase dello chef inglese, che in ogni caso non è per nulla l'unico ad aver restituito stelle, in ogni caso mi ci ritrovo molto.
Detto questo a me, che la birra sia artigianale non frega assolutamente nulla, mi interessa solo bere bene, che provenga dal birraio che si fa il culo 23 ore al giorno da solo, o dalla multinazionale.
Esattamente come non mi interessa se le mie scarpe provengono dalla bottega dell'artigiano o dalla grande fabbrica, se la musica che ascolto proviene da un'etichetta indipendente o da una major.
L'unica mia preoccupazione è la qualità di ciò che consumo.
Per concludere, e rendermi ancora più impopolare, la lettera del gestire del beershop non ha alcun senso per svariati motivi:
-Baladin può vendere a chi vuole e a quanto vuole, dato che non ha firmato nessun contratto di esclusiva
-nessuno ti obbliga a tenere un etichetta piuttosto che un altra, ci sono migliaia di birrifici che la GDO non tratta
-nessuna attività è eterna, come alcune professioni sono quasi scomparse in un futuro il mercato potrebbe fare in modo che il beershop non sia più un'attività redditizia, e allora che si fa? Ci lamentiamo che il mercato è cattivo? Dubito che nessuno qui si sia preoccupato della chiusura dei piccolo negozi di elettronica a favore delle grandi catene tipo unieuro, ad esempio.
-se ti facevano guadagnare così tanto le birre base di baladin chissà che altre porcherie avevi
straquoto,
ragazzi senza offesa ma smettiamola con la poesia, la differenza in una birra la fa la bonta e non sempre una artigianale è migliore di una industriale .
l
lorenz
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Io non la smetto con la poesia e difenderò sempre il piccolo produttore o il beershop più sfigato ma magari con alla cassa qualcuno che ci capisce e sa consigliarti qualcosa sui prodotti che vende e con cui puoi avere un rapporto umano. Poi è ovvio che trovi la birra artigianale che fa schifo, ma quello può capitare, che c'entra?
In alcuni grossi supermercati trovi tante birre interessanti, ma se ad esempio né vuoi provare una nuova, ti voglio vedere a chiedere consigli alla cassiera. Se paghi meno un prodotto da qualche parte ci perdi sempre, con rare eccezioni.
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È secondo me con mosse come questa piú che sui volumi prodotti o sul fare le cotte con le proprie mani, che baladin ha virato drasticamente verso un'azienda di tipo industriale.
Forse prendendo spunto da questo, e tornando all'eterno quesito di cui parlate anche in questo topic, possiamo dire che al di lá dei volumi, dei metodi di produzione e via dicendo, quello che differenzia un'azienda artigianale da un'industriale è soprattutto il modo di pensare il proprio prodotto ed il mondo che gira intorno ad esso.
Siete daccordo?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-12-2015, 11:05 da
carlo.)