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Che è la tipica sensazione (capolavori a parte) che ti danno le baladin, anonime nella maggior parte dei casi.
Lollo
"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"
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Nei giorni scorsi ho bevuto un paio di Birre del Borgo (se mi consentite la contrazione di "un paio di birre della Birra del Borgo", che suona male), la Re Ale Extra e la My Antonia. Mi sono piaciute molto entrambe, un'orgia di luppoli agrumati e resinosi nel naso e in bocca, con finali amari e agrumati molto lunghi.
Tra le due preferisco la Re Ale Extra, di stretta misura. La My Antonia sembra una IPA/APA più che una lager, seppure strong, ma in fondo si tratta solo di definizioni.
Il suggerimento pubblicitario della IPA, "Crea assuefazione!", è veramente azzeccato, nel senso che il gran finale amaro/agrumato richiama un ulteriore sorso, e quando la bottiglia è ormai soltanto un contenitore vuoto, all'amaro della birra si aggiunge un pizzico di amaro del rimpianto per non averne comperato un'altra.
Chissà come si quantifica in IBU l'amaro del rimpianto...
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BdB e Baladin si può dire che sono i colossi dell'artigianale italiano: così simili nel modo di fare impresa: aprendo locali, marketing, la partership con eataly e tante altre cose....eppure così diversi nel fare birra. Hanno tutti e due la impostazione di aver fatto linee secondarie apposite per il mercato GDO ma per il resto difficile trovare una birra di Di Vincenzo che non sia impeccabile: la re ale e la extra esistono sin dagli albori del birrificio, possiamo dire che sono state le prima ipa/apa italiane eppure sono attualissime, eppure sono birre base. E basta vedere le altre base per capire che parliamo comunque di un birrificio top: poi certo se prendi una sedicigradi, una delle loro acide o dei loro esperimenti con mosto di vino senti che viaggi ad un livello superiore, ma anche una semplice duchessa, una cortigiana, una enkir danno emozioni uniche. Prendi Baladin e se esci dalla linea delle invecchiate in legno e qualche felice eccezione (nora, elixir,nazionale) senti proprio birre superate...se io penso che la super bitter che è un mappazzone allucinante ha appena preso un bronzo a BA ti vien da pensare come sono attendibili sti concorsi
Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
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sempre a parlar male dell'amico Teo... uff... questo forum è un'alcova di invidiosi...
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Non ho ancora assaggiato le invecchiate di Baladin, ma per le birre da "tutti i giorni" penso che debbano fare qualcosa perchè non hanno niente da spartire con altri birrifici...anzi, a detta di mia moglie, da spartire con le mie
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(02-03-2015, 08:59 )lomandy Ha scritto: sempre a parlar male dell'amico Teo... uff... questo forum è un'alcova di invidiosi...
Musso come imprenditore è un esempio per tutti...è un perfezionista che fa trottare i suoi a mille ma anche lui se vede che le cose non vanno si mette all'opera. Ad esempio alla prima edizione di Fermentazioni c'era un laboratorio sulle birre Baladin abbinato a ciccolato...la preparazione era abbastanza laboriosa( come anche poi la gestione, in due edizioni di Fermentazioni è l'unica volta che si è trottato un po di più) e siccome noi da soli con Paolino che diciamo è l'ombra di Musso su Roma ( è il simpaticissimo responsabile dell'Open che spesso se trovate un evento birra a Roma lo potete vedere alle spine) non ce la facevamo oltre a dire direttive si è messo pure ad aiutare in prima persona. Però sul mondo birra praticamente non ha il controllo che ha Di Vincenzo a BdB....se tu senti un convegno di Leo senti quanto comunque ci sia il peso di quello che è lui in BdB e nelle sue birre: la ricerca e lo studio dei lieviti autoctoni, le fermentazioni spontanee....lui è un accademico prestato alla birra e il risultato finale anche se lui non fa più materialmente la birra ( ora non ricordo chi è il birraio attuale, prima c'era quello che faceva pure le birre di Eataly e che mò gestisce lo spinoff australiano di BdB) si sente....con Musso sta cosa non si avverte ecco.
Stasera un po low budget....Keiserdom Schwartzbier, una onesta birra da GDO a prezzi molto competitivi....per essere un colosso fa birre appetibili e con identità....qui comunque avverti seppur col freno a mano sensazioni tostate di caffè e cioccolato, una lieve vena dolcina che ricorda il cioccolato al latte....anche la schiuma ha una lieve nuance beige che significa che non è imbottita di caramello ma usano veri malti scuri....provatele. Anche weizen e Keller onestissime
Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-03-2015, 02:15 da
alexander_douglas.)
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Calo l'asso di bastoni: ieri sera con la morosa Oude Gueuze Tilquin 2011/2012
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grazie a tutti per le vostre impressioni e pareri !
FJF - FJF beer SPA
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Io sabato kriek boon, domenica gueuze mariage parfait 2010 e per cambiare genere dirty bastsard scotch ale.
Piaciute molto tutte e tre, anche a mia moglie che non ama troppo le luppolature all'inglese e soprattutto all'americana (anche se l'aver passato sei mesi ad Oxford gliele ha fatte apprezzare un po' di più).
Ah, dimenticavo: sabato anche sierra nevada torpedo. Pollice su!
Le sierra nevada, nonostante siano prodotte negli USA, le trovo molto equilibrate...
Birraiolo
Triatleta
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2015, 10:30 da
enrico.)