08-01-2014, 06:32
(03-01-2014, 12:46 )lorevia Ha scritto: attenzione ragazzi, questa cosa merita un approfondimento:ci sono birrifici in belgio che inoculano volontariamente molto meno del richiesto, proprio per questo motivo.
tutti i lieviti di interesse enologico e brassicolo hanno capacità metabolica sia in fase aerobica che anaerobica ( i lieviti candida ad esempio non hanno attività in fase anaerobica).
in presenza di ossigeno le cellule usano lo zucchero come nutriente e in presenza di questi due elementi ( non solo ) si riproduce all'infinito.
di fatto le industrie del lievito lavorano in areazione forzata.
nel momento in cui il lievito non trova più ossigeno, comincia la fermentazione a noi tanto cara con la produzione di alcol, co2 e energia ( calore )
in queste condizioni la duplicazione non è però illimitata e dopo una serie di moltiplicazioni la cellula esaurisce l'energia accumalata ( ecco perchè è importate trattare bene le cellule in fase prefermentativa) e muore.
tenendo conto che alcol e pressione carbonica sono sostante tossiche, per il lievito, e importantissimo fare un adeguato tasso di inoculo.
altrimenti la fermentazione e destinata ad arrestarsi.
è anche vero che sotto stress il lievito produce , come sostanze secondarie, non per importanza, più esteri e alcoli superiori, non sempre gradevoli.
il lieviti "lager" sono selezionati per la capacità di lavorare a basse temp, non solo, ma faticano anche loro a lavorare a queste condizioni.
per questo si dice di fare un inoculo doppio rispetto se lo facessimo lavorare a temp da ale.
queste sono informazioni che trovate anche in molti testi enologici
ciao
lorenz
Io però resto sempre dell'idea che ci facciamo troppe pipe mentali a riguardo. Se la birra viene "na chiavica", 19 volte su 20 la colpa non è da cercarsi nel tasso d'inoculo.

Buttate i gorgogliatori e prendete i densimetri!!!!