12-07-2014, 02:23
(12-07-2014, 02:09 )alexander_douglas Ha scritto: Tendenzialmente sono d'accordo con te Paul....la birra bevuta in loco se di qualità è ancora meglio ( certo per esperienza personale, se fa ***** lo fa anche a km 0) però secondo me una volta che ingrani e ti fai il nome la voglia di vendere altrove, di partecipare a festival, eventi et similia ti viene naturale.
Se la birra fa schifo non c'è santo che tenga, a meno che non investi qualche milione in pubblicità

Anche perchè il target del brewpub non è chi vuole "ah che buona questa birra bella ghiacciata ci voleva proprio"

Quello che dici non è per forza in contrasto, qualcosa esternamente si può vendere.
So per certo che sia Manerba che Lambrate vendono ad altri pub che sono abbastanza lontani da non pestarsi i piedi ma abbastanza vicini da rendere il tutto fattibile.
Anche per gli eventi non c'è problema, carichi il camion il giovedì e per la domenica hai venduto tutto...
Imo il problema c'è quando si entra nel giro della distribuzione con intermediari, centri di smistamento e via dicendo... è li che si perde sia il senso "filosofico" che pratico della birra. Non c'è margine per sfamare 3 bocche...
Senza contare che a parità di prodotto fare un fusto da 50 litri o imbottigliare 50 litri di birra c'è un differenziale di costo molto alto, non so quantificarlo, però posso pensare che si mangi quasi tutto il margine (o fa lievitare i prezzi in maniera esagerata).
Su un documentario sulla birra artigianale si diceva che in Germania molti birrifici vendono entro 100km... sia perchè hanno i volumi per farlo sia per "razionalità".
Poi si diceva che, forse Baladin, esportava le birre italiane in USA.
Per quanto si possa fare il trasporto con cura non so cosa possa arrivare, che ne so, in californa...
Ogni volta che ad un homebrewer viene un idea stramba, nel mondo un mastro birraio muore!!!
Cascade - Saaz - EK Golding - Hellertau