06-12-2012, 06:57
Ragazzi, scusate, ma un sistema veramente rapido ed efficace potrebbe essere quello che avevo postato io qualche tempo fa.
O per lo meno, con me funziona egregiamente e riesco a portare il mosto a temperatura da inoculo in meno di 10 minuti.
Non so voi, ma io mi fido poco dell'acqua di rete, quindi per brassare uso acqua minerale in bottiglia, che è normalmente sana, senza retrogusto di cloro e in linea di principio (anche se non al 100%) esente da possibilità di infezione, in quanto venduta in bottiglie sigillate. Io uso normalmente acqua da discount, tanto per i kit non c'è praticamente differenza tra acque più o meno dure: la differenza la si nota solo in AG.
Quindi, il sistema più facile e veloce, per raffreddare il mosto (cotta standard da 23 litri) è:
- mettere circa 12-15 litri di acqua minerale in bottiglia in frigo la notte prima della cotta, così al momento dell'utilizzo risulterà bella fredda;
- tenere almeno 6-8 litri di acqua minerale in bottiglia a temperatura ambiente;
- eseguire un primo raffreddamento della pentola nella quale avrete portato il mosto ad ebollizione a bagnomaria, ad esempio nel lavandino all'interno del quale oltre all'acqua fredda del rubinetto avrete magari messo un paio di ghiaccini (quelli per le borse frigo) precedentemente congelati;
- versare 3-5 litri dell'acqua minerale che avrete messo in frigorifero nel fermentatore;
- quando la temperatura del mosto precedentemente portato ad ebollizione sarà un po' scesa durante il bagnomaria, versate il mosto nel fermentatore: a contatto dell'acqua fredda precedentemente inserita nel fermentatore la temperatura scenderà già di parecchi gradi, e lo noterete dal termometro adesivo del fermentatore;
- a questo punto, è tutto un lavoro di aggiustamenti: aggiungerete acqua fredda di frigo o acqua a temperatura ambiente a seconda della temperatura che il vostro termometro a cristalli liquidi appiccicato sul fermentatore vi suggerisce, fino a raggiungimento della temperatura di inoculo del lievito e volume (in termini di litri) della cotta.
Come già detto in precedenza, in fase di riempimento del fermentatore (diversamente da quanto succede nella fase di travaso) non è vietato "spalshare", e ciò in quanto prima dell'inoculo del lievito il mosto va necessariamente ossigenato: l'operazione di ossigenazione (che normalmente si fa con una vigorosa rimescolata del mosto subito prima di inoculare i lieviti) è necessaria in quanto in fase di bollitura l'ossigeno originariamente presente nell'acqua e nell'estratto di malto è in parte evaporato, ed i lieviti per funzionare hanno bisogno di ossigeno.
Quindi, e se sbaglio magari qualche homebrewer più esperto mi correggerà, la fase di raffreddamento del mosto si può fare in maniera abbastanza semplice, tutto sommato rapida e senza ricorrere a complicati meccanismi, che si prestano solo a farvi perdere tempo e facilitare l'errore o l'infezione del mosto.
O per lo meno, con me funziona egregiamente e riesco a portare il mosto a temperatura da inoculo in meno di 10 minuti.
Non so voi, ma io mi fido poco dell'acqua di rete, quindi per brassare uso acqua minerale in bottiglia, che è normalmente sana, senza retrogusto di cloro e in linea di principio (anche se non al 100%) esente da possibilità di infezione, in quanto venduta in bottiglie sigillate. Io uso normalmente acqua da discount, tanto per i kit non c'è praticamente differenza tra acque più o meno dure: la differenza la si nota solo in AG.
Quindi, il sistema più facile e veloce, per raffreddare il mosto (cotta standard da 23 litri) è:
- mettere circa 12-15 litri di acqua minerale in bottiglia in frigo la notte prima della cotta, così al momento dell'utilizzo risulterà bella fredda;
- tenere almeno 6-8 litri di acqua minerale in bottiglia a temperatura ambiente;
- eseguire un primo raffreddamento della pentola nella quale avrete portato il mosto ad ebollizione a bagnomaria, ad esempio nel lavandino all'interno del quale oltre all'acqua fredda del rubinetto avrete magari messo un paio di ghiaccini (quelli per le borse frigo) precedentemente congelati;
- versare 3-5 litri dell'acqua minerale che avrete messo in frigorifero nel fermentatore;
- quando la temperatura del mosto precedentemente portato ad ebollizione sarà un po' scesa durante il bagnomaria, versate il mosto nel fermentatore: a contatto dell'acqua fredda precedentemente inserita nel fermentatore la temperatura scenderà già di parecchi gradi, e lo noterete dal termometro adesivo del fermentatore;
- a questo punto, è tutto un lavoro di aggiustamenti: aggiungerete acqua fredda di frigo o acqua a temperatura ambiente a seconda della temperatura che il vostro termometro a cristalli liquidi appiccicato sul fermentatore vi suggerisce, fino a raggiungimento della temperatura di inoculo del lievito e volume (in termini di litri) della cotta.
Come già detto in precedenza, in fase di riempimento del fermentatore (diversamente da quanto succede nella fase di travaso) non è vietato "spalshare", e ciò in quanto prima dell'inoculo del lievito il mosto va necessariamente ossigenato: l'operazione di ossigenazione (che normalmente si fa con una vigorosa rimescolata del mosto subito prima di inoculare i lieviti) è necessaria in quanto in fase di bollitura l'ossigeno originariamente presente nell'acqua e nell'estratto di malto è in parte evaporato, ed i lieviti per funzionare hanno bisogno di ossigeno.
Quindi, e se sbaglio magari qualche homebrewer più esperto mi correggerà, la fase di raffreddamento del mosto si può fare in maniera abbastanza semplice, tutto sommato rapida e senza ricorrere a complicati meccanismi, che si prestano solo a farvi perdere tempo e facilitare l'errore o l'infezione del mosto.
"Beer is proof that GOD loves us and want us to be happy". (Benjamin Franklin)
"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia". (Goethe)