18-07-2013, 11:30
"Ci sono tre modi per rovinarsi. Uno veloce: il gioco d'azzardo; uno piacevole: le donne; e uno sicuro: assumere un ingegnere". La storiella l'ho sentita mille volte ed è anche simpatica, ma l'ultima volta che l'ho sentita mi ha fatto pensare. Io sono un ingegnere meccanico senza pretese, presto servizio in un'azienda del milanese in un ambiente vecchio e tradizionalista (leggasi: cosa servono gli ingegneri quando i periti costano di meno?), ma ho la straordinaria fortuna di vedere che le mie doti e le mie conoscenze da ingegnere sono utili all'azienda. Non diventerò ricco, ma posso dire di essere soddisfatto; e me ne vanto. Poi capita di parlare con un fornitore - che dovrebbe baciare la terra dove cammino per il solo fatto di riuscire a venderci la sua merce in questo periodo - e invece, sapendo di parlare con un ingegnere, ti racconta la storiella sopra, s'accomoda gli occhiali, s'aggiusta i capelli, sale sull'Audi e parte senza neanche salutare. Non che io mi offenda, potrei insegnare a quel signore barzellette sugli ingegneri persino più cattive. Ma mi spiace constatare una volta di più che il metro del successo sono solo i soldi, e che il piccolo imprenditore italiano riesce a fare i soldi con un prodotto povero, senza alcun bisogno di personale specializzato, e se ne vanta. "Ci sono tre modi per fare i soldi. Uno veloce: ereditarli; uno piacevole: vincerli; e uno sicuro: non rispettare mai le regole".
Quando la bevo sto benissimo: l’umore è allegro, il cuore contento e il fegato felice.