10-11-2014, 04:45
Sono 3 anni che faccio birra e sono entrato oggi ufficialmente nell'E+G, non sono più un novellino ma sono distante dall'essere padrone dell'arte.
Sicuramente non sono neanche il primo che vorrebbe trasformare l'hobby in lavoro, d'altronde sarebbe uno di quei lavori che ti piace fare e che ti farebbe alzare la mattina contento di andare in "ufficio" (o quasi).
Assieme ad un socio ho studiato un percorso che potrebbe avvicinarmi al mio obiettivo finale e ora ve lo racconto.
Fin da quando produco i miei bei kit che compravo su Mr. Malt ho sempre avuto pareri entusiasti da parte delle persone che bevevano le birre da me prodotte, era una grande soddisfazione sebbene poi a pensarci bene c'era ben poco farina del mio sacco usando kit già luppolati...in pratica speziavo, sceglievo il lievito più adatto e facevo la solita trafila di travasi e controlli.
Più sono arrivato in zona E+G ho iniziato ad intravedere il momento in cui sarei stato in grado di produrre da ZERO la mia ricetta comprendendo i perchè ed i per come con destrezza e competenza, da qui si è rafforzata ulteriormente l'idea di avviare un birrificio producendo la MIA birra.
So benissimo che ci vogliono anni di birrificazione e tanta esperienza maturata anche solo per arrivare a distinguere i sapori dei diversi componenti siano essi grani o estratti + grani, però ho trovato il modo di velocizzare questa fase facendo anche...dei soldini per autofinanziarmi.
Abbiamo trovato il modo per aprire un circolo ricreativo, seguendo le norme HACCP e Asl (follia quest'ultime oltretutto), in cui previo ottenimento delle licenze per servire alcolici inizieremo a vendere e servire alcolici generali assieme alla birra che produrrò con il socio.
Siccome avremo una partita iva aperta attraverso il circolo, ciò significa che io sarei assunto come dipendente dello stesso e avrei stipendio nonchè Inps e balle varie, quindi potremo acquistare scorporando l'Iva e pagando tasse con agevolazioni fiscali in quanto siamo un circolo.
In tutto questo io sarei li a produrre, sparo una quantità più o meno ponderata, 100 litri mensili di birre in E+G sempre diverse, dandomi modo di fare esperienza a "costo zero" potendo comunque contare su stipendio e gittata di soldi che re-investirei in questa attività, supportato dal socio (o soci).
L'idea è quella di produrre e, nel momento in cui riesco ad ottenere il prodotto adeguato ai miei standard e che sia sicuramente una mia ricetta, creare una piccola gamma di birre che a questo punto saranno sempre fisse e a furia di produrle aggiornerò la ricetta fino a raggiungere "la perfezione".
Fino a questo momento avremo guadagnato una reputazione, che si spera sia solida e positiva, tra i nostri clienti del circolo e non solo, perchè avendo le licenze e la P.iva possiamo anche vendere a bar/pub/ristoranti che accettino di comprare una fornitura anche minima a prezzo ragionevole, altri circoli (Arci ad esempio) e, importante, internet.
I soldi guadagnati e messi a fondo investimento serviranno per consentirci, lungo il cammino s'intende, di attrezzarci come si deve.
Potremmo iniziare con le nostre belle pentole e fermentatori inox per poi investire su camere di fermentazione, un bel fermentatore tronco conico da usare per la birra "di riferimento" che ci serve avere sempre di qualità più fissa possibile per poi, sogno personale, potersi permettere un bel Braumeister da 50 litri.
BM = lui fa il braccio e io la mente
Sarebbe l'apice della sperimentazione, io studio ricette (con le dovute e chiare basi teoriche s'intende) e la macchina mi evita fatica e casino visto che comunque produciamo quantità modeste.
Vai e vai la cosa si evolverà, ammesso e concesso che siamo bravi e abbiamo le ricette e le condizioni giuste, e a questo punto l'happy ending per me sarebbe quello di spostare tutta l'attività creando un vero e proprio birrificio a tutti gli effetti all'interno di un adeguato capannone industriale (chiaramente di dimensioni modeste e magari in affitto per iniziare) e aumentare la produzione per poi infine compiere l'ultimo passo: la birreria, il luogo in cui faremo consumare la nostra produzione.
I soldi, che sono sempre un problema, magari verranno gentilmente forniti da qualche finanziaria che vorrà concederci un prestito sulla base del fatto che abbiamo stipendio da lavoratori dipendenti...
Informandomi credo di poter dire con una certa dose di sicurezza che cifre pericolosamente vicine ai 100.000€ totali siano la norma per birrifici con 2 ettolitri annui di produzione, poi c'è anche la possibilità di reperire attrezzature usate da altri birrifici avendo possibilità di dimezzare il totale.
50.000€ sono tanti soldi ma, capiamoci, sono "pochi" soldi per aprire un'attività del genere, non credete? Indebitarsi in società per quella cifra (50 mila diviso 2-3) non è tanto diverso dal farlo per comprarsi la macchina, forse in quest'ottica la pillola viene indorata?
Lasciatemi sognare ancora un po'.
---
Ripeto che so già benissimo che ci sono centinaia di persone con questa idea, non voglio illudermi che sia bravissimo e che avrò successo.
Semplicemente voglio crederci mettendoci anima, corpo e conoscenze universitarie di economia & organizzazione aziendale (mie materie di laurea), per produrre un risultato tangibile.
Magari non arriverò fino in fondo, chissà, però mi sembra che per come abbia strutturato il percorso mi sembra che comunque vada ci sarà da divertirsi e fare tanta esperienza...magari potrei farmi assumere da qualche birrificio?
Detto ciò concluderei questo papiro scritto ad orari improponibili ascoltando i vostri interventi.
Consigliatemi, demoralizzatemi, incitatemi, fate quello che volete: siamo qui per discutere!
Sicuramente non sono neanche il primo che vorrebbe trasformare l'hobby in lavoro, d'altronde sarebbe uno di quei lavori che ti piace fare e che ti farebbe alzare la mattina contento di andare in "ufficio" (o quasi).
Assieme ad un socio ho studiato un percorso che potrebbe avvicinarmi al mio obiettivo finale e ora ve lo racconto.
Fin da quando produco i miei bei kit che compravo su Mr. Malt ho sempre avuto pareri entusiasti da parte delle persone che bevevano le birre da me prodotte, era una grande soddisfazione sebbene poi a pensarci bene c'era ben poco farina del mio sacco usando kit già luppolati...in pratica speziavo, sceglievo il lievito più adatto e facevo la solita trafila di travasi e controlli.
Più sono arrivato in zona E+G ho iniziato ad intravedere il momento in cui sarei stato in grado di produrre da ZERO la mia ricetta comprendendo i perchè ed i per come con destrezza e competenza, da qui si è rafforzata ulteriormente l'idea di avviare un birrificio producendo la MIA birra.
So benissimo che ci vogliono anni di birrificazione e tanta esperienza maturata anche solo per arrivare a distinguere i sapori dei diversi componenti siano essi grani o estratti + grani, però ho trovato il modo di velocizzare questa fase facendo anche...dei soldini per autofinanziarmi.
Abbiamo trovato il modo per aprire un circolo ricreativo, seguendo le norme HACCP e Asl (follia quest'ultime oltretutto), in cui previo ottenimento delle licenze per servire alcolici inizieremo a vendere e servire alcolici generali assieme alla birra che produrrò con il socio.
Siccome avremo una partita iva aperta attraverso il circolo, ciò significa che io sarei assunto come dipendente dello stesso e avrei stipendio nonchè Inps e balle varie, quindi potremo acquistare scorporando l'Iva e pagando tasse con agevolazioni fiscali in quanto siamo un circolo.
In tutto questo io sarei li a produrre, sparo una quantità più o meno ponderata, 100 litri mensili di birre in E+G sempre diverse, dandomi modo di fare esperienza a "costo zero" potendo comunque contare su stipendio e gittata di soldi che re-investirei in questa attività, supportato dal socio (o soci).
L'idea è quella di produrre e, nel momento in cui riesco ad ottenere il prodotto adeguato ai miei standard e che sia sicuramente una mia ricetta, creare una piccola gamma di birre che a questo punto saranno sempre fisse e a furia di produrle aggiornerò la ricetta fino a raggiungere "la perfezione".
Fino a questo momento avremo guadagnato una reputazione, che si spera sia solida e positiva, tra i nostri clienti del circolo e non solo, perchè avendo le licenze e la P.iva possiamo anche vendere a bar/pub/ristoranti che accettino di comprare una fornitura anche minima a prezzo ragionevole, altri circoli (Arci ad esempio) e, importante, internet.
I soldi guadagnati e messi a fondo investimento serviranno per consentirci, lungo il cammino s'intende, di attrezzarci come si deve.
Potremmo iniziare con le nostre belle pentole e fermentatori inox per poi investire su camere di fermentazione, un bel fermentatore tronco conico da usare per la birra "di riferimento" che ci serve avere sempre di qualità più fissa possibile per poi, sogno personale, potersi permettere un bel Braumeister da 50 litri.
BM = lui fa il braccio e io la mente
Sarebbe l'apice della sperimentazione, io studio ricette (con le dovute e chiare basi teoriche s'intende) e la macchina mi evita fatica e casino visto che comunque produciamo quantità modeste.
Vai e vai la cosa si evolverà, ammesso e concesso che siamo bravi e abbiamo le ricette e le condizioni giuste, e a questo punto l'happy ending per me sarebbe quello di spostare tutta l'attività creando un vero e proprio birrificio a tutti gli effetti all'interno di un adeguato capannone industriale (chiaramente di dimensioni modeste e magari in affitto per iniziare) e aumentare la produzione per poi infine compiere l'ultimo passo: la birreria, il luogo in cui faremo consumare la nostra produzione.
I soldi, che sono sempre un problema, magari verranno gentilmente forniti da qualche finanziaria che vorrà concederci un prestito sulla base del fatto che abbiamo stipendio da lavoratori dipendenti...
Informandomi credo di poter dire con una certa dose di sicurezza che cifre pericolosamente vicine ai 100.000€ totali siano la norma per birrifici con 2 ettolitri annui di produzione, poi c'è anche la possibilità di reperire attrezzature usate da altri birrifici avendo possibilità di dimezzare il totale.
50.000€ sono tanti soldi ma, capiamoci, sono "pochi" soldi per aprire un'attività del genere, non credete? Indebitarsi in società per quella cifra (50 mila diviso 2-3) non è tanto diverso dal farlo per comprarsi la macchina, forse in quest'ottica la pillola viene indorata?
Lasciatemi sognare ancora un po'.
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Ripeto che so già benissimo che ci sono centinaia di persone con questa idea, non voglio illudermi che sia bravissimo e che avrò successo.
Semplicemente voglio crederci mettendoci anima, corpo e conoscenze universitarie di economia & organizzazione aziendale (mie materie di laurea), per produrre un risultato tangibile.
Magari non arriverò fino in fondo, chissà, però mi sembra che per come abbia strutturato il percorso mi sembra che comunque vada ci sarà da divertirsi e fare tanta esperienza...magari potrei farmi assumere da qualche birrificio?
Detto ciò concluderei questo papiro scritto ad orari improponibili ascoltando i vostri interventi.
Consigliatemi, demoralizzatemi, incitatemi, fate quello che volete: siamo qui per discutere!