(14-03-2021, 12:41 )ferdigenoa Ha scritto: Buona domenica ho bisogno di un paio di consigli:
1- per una sanificazione e pulizia accurata cosa posso usare per il fermentatore in plastica? Candeggina? In che dosi? Per ora io ho usato oxi San..
2- vorrei un chiarimento visti i pareri discordanti. I miei passaggi sono: fermentazione 7 gg travaso 3-4 gg di calma, porto il fermentatore sul balcone al fresco (qui in Piemonte la
Notte 2-3 gradi e di giorno 12) e poi imbottiglio. Corretto? Ovviamente non lo lascio al sole diretto.
L'oxi come detergente è ottimo. La pulizia fa l'80% del lavoro, la sanifica il reatante 20%. Difficile che un ambiene ben pulito e non sanificato causi infezioni, al massimo limita la shelf life del prodotto, quindi avrai borre che invece di durare 8 mesi duraranno 4.
Dopo avere usano oxi se vuoi sanificare (e secondo me almeno prima della fermentazione va sanificato tutto) va utilizzato un acido ideoneo.
Il più usato in ambito HB è starsan o saniclean, o comunque acidi equivalenti. La base è acido fosforico, non sono particolarmente pericolosi come il peracetico usato dai birrifici. Costano molto più del peracetico ma ne serve veramente poco (5ml lt) e se ci riempi uno spruzzino utilizzando acqua distillata la soluzione si conserva.
La candeggina è sia detergente che sanificante invece, costa poco ed è sufficienete un dosaggio di 4ml/lt. Purtroppo però va risciacquata abbondantemente dato che le tracce di cloro nel fermentatore possono rovinarti una birra. Ovviamente va risciacquata con un'acqua sicura per evitare di vanificare l'azione della sanifica.
Inoltre la candeggina è un prodotto altamente inquinante e altamente corrosiva per i metalli di ogni tipo (inox compreso).
Il travaso intermedio io non li faccio perché oltre a non avere vantaggi ha anche svantaggi, quello finale se posso lo evito con piacere e faccio priming in bottiglia, ma saltuariamente continuo a farlo.
Il consiglio principe è comunque quello (se possibile) di acquistare un frigorifero usato per realizzarci una cabina di fermentazione. Il controllo della temperatura è fondamentale e le escursioni termiche sono la peggiore condizione in cui il lievito può lavorare, proprio per questo si preferisce addirittura saltare fasi come il cold crash se non si ha a disposizione una cabina di fermentazione. Meglio una birra più torbida con un lievito più sano che una birra non buona.
Se proprio non hai possibilità di una cabina di fermentazione io terrei il fermentatore nel punto meno soggetto ad escursioni termiche in casa, come ad esempio accanto ad una parete interna della casa, lontano da finestre, da fonti di calore anche.
Bene che eviti il sole diretto, ma la luce (anche non diretta) non fa bene alla birra.
Inviato dal mio LM-G710 utilizzando Tapatalk