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Molto spesso ho letto che gli Homebrewers Usa fanno l'ultimo step di mashing, appunto il mashing out, non innalzando la T dai 68°, un grado al minuto fino ai 78° con canonica pausa poi di 10 min, ma inserendo circa un terzo dell'acqua calcolata per il mashing con T 100° dentro il mashing a 68°...cambia qualcosa?
Grazie
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C. Baudelaire
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Io, forse per abitudine, forse per scaramanzia, faccio sempre il mash out di 15 minuti a 78°.
Siccome con il fornello ci vuole parecchio tempo per innalzare la temperatura della pentola di mash, scaldo separatamente 4 Lt di acqua a bollitura e li aggiungo al mash non appena accendo il gas per innalzare la temperatura.
D'altronde la stessa operazione la faccio anche nel momento in cui devo abbandonare la sosta della proteasi per raggiungere velocemente quella della saccarificazione.
In pratica mischio la tecnica dell'infusione con quella del calore diretto, e questo mi fa risparmiare tempo e posso avere un calcolo più preciso su quanto mi durano le diverse soste.
Non so dirti come mi verrebbe la birra se non facessi il mash out, ma siccome sono scaramantico, e sono molto contento delle mie creazioni, non vedo perché cambiare...
Sbaglio?
Thico
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(28-02-2012, 11:24 )DarCo Ha scritto: Molto spesso ho letto che gli Homebrewers Usa fanno l'ultimo step di mashing, appunto il mashing out, non innalzando la T dai 68°, un grado al minuto fino ai 78° con canonica pausa poi di 10 min, ma inserendo circa un terzo dell'acqua calcolata per il mashing con T 100° dentro il mashing a 68°...cambia qualcosa?
Grazie
Sicuramente si ha una minore efficienza, in quanto o come già menzionato si fa una saccarificazione con un mash molto denso (rapporto acqua/malto < 3 l/kg) e questo rende il lavoro degli enzimi più lento e difficile, oppure si fa il mash con una densità normale che si va a dliuire ancora di più con l'aggiunta finale. Dato che la quantità totale di acqua è predeterminata essenzialmente dalla densità finale che si vuole raggiungere, l'acqua aggiunta alla fine in pratica va a scapito dell'acqua che si può usare per lo sparge, e quindi meno lavaggio delle trebbie = minore efficienza complessiva.
Per l'homebrewer americano che lavora con questo sistema conta comunque molto di più il risparmio sul costo dell'attrezzatura che non un 5-10% di efficienza in più. I recipienti coibentati, per noi enormi per loro "piccolini"
, che usano costano pochi dollari. Spesso per risparmiare ancora di più lo sparge non lo fanno nemmeno e quindi l'aggiunta finale va a sostituire completamente lo sparge, portando la quantità di liquido al valore finale. Il tutto viene filtrato con sistemi tipo bazooka e riversato direttamente nella pentola di bollitura.
Ciao,
Vale