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(05-06-2014, 05:06 )alexander_douglas Ha scritto: esiste una birra col siero del blue stilton, che è l'equivalente inglese del gorgonzola
ecco.... :S
comunque di zola dop esiste solo quello lombardo, gli altri sono tutti fuffa.
E una birra con il siero dello zola non c'è... pepperepepeppe.... (che detto da me vale doppio)
"se fosse possibile cambierei il mio cuore con un secondo fegato, potrei bere il doppio e fregarmene di tutto"
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prova a farla tu
Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
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Stasera Saison della Brasserie Du Bocq ( quelli che fanno la blanche de namur e tante birre come la moinette, la true faux le st.etienne, le gauloise etc)....bella torbida, acidula e speziata con note di agrume...un pelo troppo carbonata ma piacevole. A seguire Celebration Ale di Sierra Nevada....american ipa molto maltosa di quelle con l'amaro cafone che ti taglia il palato....un po da riequilibrare sotto questo punto di vista però il naso era molto piacevole
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(05-06-2014, 09:02 )alexander_douglas Ha scritto: prova a farla tu
naaaaaaaaaaaaa...
deve venire qua in Lombardia Calagione in persona a trovare il caseificio migliore dove prelevare il siero di Zola e fare una ricetta da gustare con il panettone....
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Ieri ho bevuto l'Oltremare Monella, non male ma nulla di eccezionale, poco impegnativa, ottima con il caldo che faceva ieri da me.
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No, io l'ho trovata al simply, però avevano solo quella.
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dovrebbe essere la linea "easy" di birradamare che già di per se non sempre è proprio emozionante
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Ieri sera a Fiumicino serata organizzata dall'aisr verticale Baladin con Teo Musso in cattedra a parlare delle sue creazioni.
Personaggio mitico e mitologico, quasi un bardo per la sua bravura a raccontare una birra e quello che c'è dietro il concepimento della stessa, istrionico per le sue innumerevoli passioni e per gli intrecci che esso crea fra i suoi vari amori.
Serata interessante perché le birre erano abbinate a cioccolati di Modena creati ad hoc da Teo e perché sinceramente, al di là del giudizio generale sulle sue birre non pensavo che l'abbinamento potesse funzionare.
In verità Teo veniva direttamente da un viaggio di trentasei ore da un'isola vicino Zanzibar, atterrato da solo un' ora a Fiumicino, visibilmente sconvolto.
Eppure generosissimo, disponibile a raccontare e instancabile per le molte domande che gli sono state fatte.
Mentre degustavamo la Isaac (blanche), Wyan (saison), Nora (birra egizia????) Teo si lanciava un un excursus "storico" di quella che è stata la nascita ( e del fatto che lui è stato uno dei protagonisti, se non il protagonista) del movimento birraio italiano, racconto per noi amanti della birra appassionante e molto interessante.
Devo dire che le tre birre intanto non mi esaltavano, leggere e tenui al naso e in bocca a dispetto della speziatura pesante e della luppolatura leggera che avrebbe dovuto mettere in evidente risalto le materie prime usate, questo sopratutto per la Nora, che oltre all'utilizzo kamut presentava una amaricatura fatta con resine tipo mirra, ma che alla fine non è che si sentivano poi molto. Sopratutto mi faceva sbroccare il fatto che te ne versassero un dito, ho capito che siamo all'ais e che siamo dei degustatori, ma crisbio 'sta bira fammela sentire. Ad un certo punto ho pure provato a dire al sommelier che versava di darmene un po' di più lui gentilmente mi ha risposto che le birre da bere erano tanto ed io: "embè?" Ma pe' chi m'aveva preso?
Abbiamo poi continuato con Super, Leon e Elixir rispettivamente birra d'abbazia, birra natalizia e una special. Le prime due ancora le ho trovate anonime, poco profumate e poco corpose, insomma non l'esplosione di profumi e sapori che birre del genere devono presentare.
La terza cominciava ad essere interessante per dei profumi strani e inconsueti e per il lievito utilizzato, un ceppo isolato da Teo che arriva direttamente dall'isola di Islay lievito utilizzato per la fermentazione delle birre che diventeranno poi quei meravigliosi distillati che tutti conoscono. Lievito che ha una resistenza all'alcol e un potere attenuativo molto molto potente e lo sente nella Elixir, birra secca all'ennesima potenza ma che questa volta si difendeva bene con una buona sensazione di corpo.
Si chiude con tre capolavori: Lune, Terre e Xyauyù. Birre barley di confine, birre che incontrano il vino, il legno, lunghi periodi di invecchiamento e ossidazioni di un certo peso, birre che non sono più birre ma che ancora, in un certo senso lo sono.
Profumi fantastici, sapori complessi per dei blend che veramente fanno capire quanto Teo alla fine abbia ancora frecce nella sua faretra.
Bella serata devo dire e nonostante tutto grande, grande Teo Musso
Lollo
"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"
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Grazie Lollo per il bel racconto della serata e delle sensazioni che hai provato nel degustare le varie birre, ne farò tesoro non appena riuscirò finalmente ad andare all'open Baladin che hanno recentemente aperto qui a Torino.
La birra ti fa sentire come dovresti sentirti senza birra