08-02-2012, 08:39
Io per principio, da buon "vinificatore casalingo" sottopongo sempre ad analisi le mie lavorazioni per correggerne e per capire dove sto andando lavorando in un certo modo. quindi anche con la birra partirò molto pignolamente con tabella dati alla mano nonchè analisi a fine fermentazione (cosi ho i risultati di PH e di CO2 e mi posso permettere di provare a calcolare la carbonizzazione )
anche perchè credo che se con il tempo mi creo delle tabelle dati posso capire le differenze variabili su certi procedimenti e se cambiando metodo di lavorazione riesco veramente a influire sui risultati e in che misura.
La matematica ci va se si vuole razionalizzare il lavoro che si fa altrimenti è tutto lasciato al caso..
approposito: calcolato il fattore PH alto, informandomi in giro apprendendo più nozioni possibili ho letto una guida alle temperature di Mash e precisamente sul comportamento di determinati enzimi che agiscono sugli amidi.
Nella Fitasi(enzima) per esattezza, che si svolge a 30°-52°C, avviene una mescolazione piu omogenea dell'impasto e aiuta anche nella distribuzione degli enzimi. fra cui c'è un acidificazione del mosto che aiuterebbe ad abbassare il PH finale del mosto. ho letto che c'è chi fa uso di questa tecnica.. tu cosa ne pensi ?
credo valga la pena provare, e che sia piu naturale che andar poi a correggere con acidi vari...
La prima cotta la sposto alla prossima settimana causa il maltempo ho avuto disagi sia per consegne di materiale (rulli zegrinati per macinare) e anche a casa.. la cantina ha misurato - 2°C una ghiacciaia :S
anche perchè credo che se con il tempo mi creo delle tabelle dati posso capire le differenze variabili su certi procedimenti e se cambiando metodo di lavorazione riesco veramente a influire sui risultati e in che misura.
La matematica ci va se si vuole razionalizzare il lavoro che si fa altrimenti è tutto lasciato al caso..
approposito: calcolato il fattore PH alto, informandomi in giro apprendendo più nozioni possibili ho letto una guida alle temperature di Mash e precisamente sul comportamento di determinati enzimi che agiscono sugli amidi.
Nella Fitasi(enzima) per esattezza, che si svolge a 30°-52°C, avviene una mescolazione piu omogenea dell'impasto e aiuta anche nella distribuzione degli enzimi. fra cui c'è un acidificazione del mosto che aiuterebbe ad abbassare il PH finale del mosto. ho letto che c'è chi fa uso di questa tecnica.. tu cosa ne pensi ?
credo valga la pena provare, e che sia piu naturale che andar poi a correggere con acidi vari...
La prima cotta la sposto alla prossima settimana causa il maltempo ho avuto disagi sia per consegne di materiale (rulli zegrinati per macinare) e anche a casa.. la cantina ha misurato - 2°C una ghiacciaia :S
Enrico B. :birra5:
Non c'è niente di meglio che gustarsi una buona birra in compagnia
- Birre attuali -
in bottiglia: 40 litri di PalisAle (ale con frumento e lup. palisade)
in maturazione: 40L PalisAle
In ordine malti per: 70litri di carale (ale con caram. e frum. e lup H.Hersb. e tettnang)