10-07-2017, 01:57
Da tempo ero alla ricerca di un miglioramento della produzione, più che altro sulla durata in condizioni ideali di alcune tipologie di birre, in primis luppolate e basse fermentazioni.
C'è poco da fare, su queste birre il nemico numero uno è l'ossigeno.. Si può lavorare bene quanto si vuole in fase di mash, di boil, in fermentazione, cercare di chiarificare, lagerizzare ecc. ma non si può fare (quasi) nulla contro l'ossidazione che, inevitabilmente, con le tecniche tradizionali adottate dagli HB, avrà il sopravvento, in tempi brevi, brevissimi..
Una birra molto luppolata, che sia IPA, DIPA, AIPA, SIPA ecc. non può non fare i conti con l'ossidazione che inesorabilmente cambierà le caratteristiche, soprattutto di aroma e colore della nostra birra.
Il luppolo è sensibilissimo all'ossidazione e, più sarà luppolata (e dryhoppata) la birra, più sarà difficile contenere il fenomeno ossidativo che ci presenterà il conto dopo circa 10gg di bottiglia, 20gg se lavoriamo bene, per arrivare a 30gg di birra perfetta in bottiglia dovremmo averea disposizione tecniche e competenze da birrai pro.
Per le basse fermentazioni il discorso è analogo, qui l'ossigeno non solo da fastidio ai luppoli ma anche agli estratti dei malti chiari, quindi il primo a farne le spese è il colore, oltre che il sapore, al naso si percepisce meno, ma col tempo la sensazione di metallico arriverà anche lì.
Non è semplicissimo riconoscere a livello organolettico l'ossidazione, perchè su tipologie di birre diverse si riscontra in maniera diversa, ma seguendo un buon corso di degustazione (completo) e avendo modo di confrontarsi con birrai o degustatori esperti le cose cominciano a cambiare e quello che su una IPA ci sembrava un buon profumo agrumato in realtà scopriamo che assomiglia di più ad agrume candito o una marmellata di agrumi.. Ecco, l'ossidazione ha trasformato il profumo della buccia in marmellata..
Cazzomene, sempre agrumato è.. eh no, la birra è ossidata, se osserviamo bene anche il colore è cambiato rispetto alle prime bottiglie stappate a fine carbonazione per prova (quelle erano le migliori).
Insomma, stufo di dovermi bere 18 litri in condizioni perfette nel giro di due settimane, ho deciso di dichiarare guerra all'ossigeno e dotarmi di qualche attrezzatura che potesse permettermi di godermi le mie birrette in buone condizioni anche dopo un mese di bottiglia..
Mi sono quindi armato di pazienza e mi sono messo alla ricerca di articoli usati, altre cose le ho dovute comprare nuove, altre ancora le autocostruite..
Fondamentalmente bastano una bombola di co2 da almeno 4kg, un riduttore di pressione, fustini con attacco jolly di diverse dimensioni (io ho optato per 3x18lt e 2x5lt) raccordi jolly gas e birra, raccordi john Guest, tubo MDP, una pistola riempitrice (counter pressure filler) un calendario con tutti i santi e taaaanta pazienza
E alla fine sono riuscito, cercando di padroneggiare la tecnica (non semplicissima) ad imbottigliare birra già gasata senza che questa venisse in contatto con l'ossigeno, dal fermentatore alla bottiglia.
Come si fa?
A fine fermentazione ho preso un fusto da 18lt, l'ho saturato di co2 e collegato al rubinetto del fermentatore. Aprendo lo sfiato del fusto la birra è entrata nel fusto senza venire mai in contatto con ossigeno. Nel frattempo insufflavo co2 nel fermentatore e sfiatavo in una bottiglia
dopo di che ho messo il fusto al freddo per 10gg in maturazione (birra a contatto con co2 e non O2)
Ho gasato la birra con i vol di co2 desiderati in base alla T della birra in quel momento.
Infine ho imbottigliato collegando la bombola al fusto e contemporaneamente alla pistola riempitrice alla quale ho collegato anche il flusso della birra.
A quel punto basta estrarre la pistola riempitrice e tappare immediamente..
C'è poco da fare, su queste birre il nemico numero uno è l'ossigeno.. Si può lavorare bene quanto si vuole in fase di mash, di boil, in fermentazione, cercare di chiarificare, lagerizzare ecc. ma non si può fare (quasi) nulla contro l'ossidazione che, inevitabilmente, con le tecniche tradizionali adottate dagli HB, avrà il sopravvento, in tempi brevi, brevissimi..
Una birra molto luppolata, che sia IPA, DIPA, AIPA, SIPA ecc. non può non fare i conti con l'ossidazione che inesorabilmente cambierà le caratteristiche, soprattutto di aroma e colore della nostra birra.
Il luppolo è sensibilissimo all'ossidazione e, più sarà luppolata (e dryhoppata) la birra, più sarà difficile contenere il fenomeno ossidativo che ci presenterà il conto dopo circa 10gg di bottiglia, 20gg se lavoriamo bene, per arrivare a 30gg di birra perfetta in bottiglia dovremmo averea disposizione tecniche e competenze da birrai pro.
Per le basse fermentazioni il discorso è analogo, qui l'ossigeno non solo da fastidio ai luppoli ma anche agli estratti dei malti chiari, quindi il primo a farne le spese è il colore, oltre che il sapore, al naso si percepisce meno, ma col tempo la sensazione di metallico arriverà anche lì.
Non è semplicissimo riconoscere a livello organolettico l'ossidazione, perchè su tipologie di birre diverse si riscontra in maniera diversa, ma seguendo un buon corso di degustazione (completo) e avendo modo di confrontarsi con birrai o degustatori esperti le cose cominciano a cambiare e quello che su una IPA ci sembrava un buon profumo agrumato in realtà scopriamo che assomiglia di più ad agrume candito o una marmellata di agrumi.. Ecco, l'ossidazione ha trasformato il profumo della buccia in marmellata..
Cazzomene, sempre agrumato è.. eh no, la birra è ossidata, se osserviamo bene anche il colore è cambiato rispetto alle prime bottiglie stappate a fine carbonazione per prova (quelle erano le migliori).
Insomma, stufo di dovermi bere 18 litri in condizioni perfette nel giro di due settimane, ho deciso di dichiarare guerra all'ossigeno e dotarmi di qualche attrezzatura che potesse permettermi di godermi le mie birrette in buone condizioni anche dopo un mese di bottiglia..
Mi sono quindi armato di pazienza e mi sono messo alla ricerca di articoli usati, altre cose le ho dovute comprare nuove, altre ancora le autocostruite..
Fondamentalmente bastano una bombola di co2 da almeno 4kg, un riduttore di pressione, fustini con attacco jolly di diverse dimensioni (io ho optato per 3x18lt e 2x5lt) raccordi jolly gas e birra, raccordi john Guest, tubo MDP, una pistola riempitrice (counter pressure filler) un calendario con tutti i santi e taaaanta pazienza
E alla fine sono riuscito, cercando di padroneggiare la tecnica (non semplicissima) ad imbottigliare birra già gasata senza che questa venisse in contatto con l'ossigeno, dal fermentatore alla bottiglia.
Come si fa?
A fine fermentazione ho preso un fusto da 18lt, l'ho saturato di co2 e collegato al rubinetto del fermentatore. Aprendo lo sfiato del fusto la birra è entrata nel fusto senza venire mai in contatto con ossigeno. Nel frattempo insufflavo co2 nel fermentatore e sfiatavo in una bottiglia
dopo di che ho messo il fusto al freddo per 10gg in maturazione (birra a contatto con co2 e non O2)
Ho gasato la birra con i vol di co2 desiderati in base alla T della birra in quel momento.
Infine ho imbottigliato collegando la bombola al fusto e contemporaneamente alla pistola riempitrice alla quale ho collegato anche il flusso della birra.
A quel punto basta estrarre la pistola riempitrice e tappare immediamente..