(29-07-2020, 01:03 )noritaka100 Ha scritto: Non ci sono altro che controindicazioni nel farlo.
Intanto perché stai scrivendo a gente che usa i kit e non è così esperta sulla pulizia e sulla sanificazione. Un contenitore, un cucchiaino e altre cose da sanificare...
Se reidrati il secco e fai starter x moltiplicare le cellule è un conto (si fa con quelli liquidi) ma reidratarlo x inocularlo a che serve? Il mosto è già pieno di zucchero, il lievito di fame non muore. Considera poi che man mano che il lievito lavora (nel caso della reidratazione) alcune sue cellule incominciano a morire e rischi di avere un lievito meno potente al momento dell inoculo.
Hai pienamente ragione sulla questione delle persone inesperte sulla sanifica, ma fossi in te farei un ripasso di teoria sulla corretta reidratazione delle membrane cellulari.
Questo non solo permette al lievito di aumentare la sua vitalità, ma anche la sua carica vitale (che sono cose diverse).
Ti invito a considerare che il lievito comincia ad andare in sofferenza (e non a morire) solo superati i 30 minuti in acqua senza riserve di glicogeno.
Una corretta reidratazione favorisce anche un più rapido inizio della fermentazione, meno lag time significa minor rischio di infezioni (ossia l'esatto contrario di ciò che sostieni).
Va inoltre tenuto in considerazione il produttore; ad esempio i ceppi della fermentis e2u hanno eliminato sia il bisogno do reidratazione sia quello di ossogenazione del mosto (il lag time resta).
P.s. quando ho consigliato all'utente di fare uno starter era perché voleva acquistare o un lievito da Amazon probabilmente mal conservato e ad un prezzo assurdo, oppure avrebbe dovuto effettuare un ordine on-line raggiungendo la spesa minima di carrello di 35€ + spese di spedizione.
Non lo so...io rispetto la tua opinione ma studierei meglio i contesti e la biologia del lievito.
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