Valutazione discussione:
  • 0 voto(i) - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5

3 anni di HB....
#1

....e 3 anni di imprecazioni,risate,grandi bevute, nuovi amici e conoscenti da tutto il mondo e tanti tanti festival ( sia al di qua che al di là della barricata)....tante cotte sia singole che collettive. Di birra sotto i ponti ne è passata tanta Big Grin

Ho cominciato come tanti con i kit: la mia prima birra fu una weizen da kit....a quei tempi non avevo neppure il secondo fermentatore, la feci a travaso diretto, con lievito da kit, semplice zucchero in aggiunta e rifermentazione bottiglia per bottiglia. Manco a farlo apposta la teddy weizen era tutt'altro che memorabile: c'era un'evidente nota di DMS, il bananoso incontrollato e una carbonazione assassina. Ciò nonostante come prima birra era più che soddisfacente, e per altro non è stata manco la peggiore che ho fatto.

Ma non ero soddisfatto....volevo di più: venne il turno della Cutty Sark Tea Porter, un preparato per London Porter con aggiunta di estratto dark e un blend di the darjeliing e the persiano alla frutta....già da subito avevo la passione per gli esperimenti:avevo assaggiato la grey saison (saison all'earl grey e cedrina di ecsit ventidodici, bf romana credo ormai defunta) e la earl grey ipa di marble ed emelisse: lì ovvio si puntava sul citrico, io volevo qualcosa di speziato e fruttato che ricordava le indie ( la cutty sark prima di essere ormeggiata fissa a Greenwich era una delle maggiori navi da trasporto per il thè) e venne fuori questa birra già fatta con conoscenze più avanzate (doppio fermentatore,lievito specifico, priming in fermentazione). La birra era ovviamente di livello superiore: il tostato era sopratutto da liquirizia e il the alla frutta e l's04 avevano dato un sapore fruttato che insieme a un certo dolcino caramelloso davano l'idea di una birra dal tocco quasi più belga che UK....Colonna la battezzo infatti una belgian porter, con il solo difetto peculiare della carbonazione un po spinta.

Infine venne il mio ultimo kit: la mia prima natalizia con cui chiusi la mia prima stagione brassicola. La " I survived the flood" che come molti ricordano sopravvisse a due allagamenti nella cantina della mia ex. Anche qui usai di nuovo l'estratto dark (infatti aveva analogie con la porter) ma alzai il tiro ancora: chips di quercia sia in boiling (o meglio il succo aggiunto dopo 10' di bollitura) che in DH più un DH (inutile) di styrian. Inoltre scelsi di non rifermentare praticamente la birra. Col senno di poi avrei dosato meglio le scaglie: usandole troppo ti viene un sentore troppo balsamico tipo fronda di eucalipto, la birra ci mise quasi un anno ad equilibrarsi raggiungendo effettivamente poi un buon livello. Tuttavia la birra ha sempre presentato una certa persistente ed inspiegabile schiuma, cresciuta poi col tempo per altro.

Passa l'estate e si ricomincia a brassare: nel frattempo avevo lavorato ai miei primi due festival ( a breve avrei fatto eurhop e conosciuto quel matto di Lollo), bevuto in molti altri e conosciuto l'ormai decaparecido Rome....era il periodo in cui il buon Lemmy ci insegnava a fabbricare ordigni con un fustino di blanche, a breve poi avrei conosciuto altre tre persone magnifiche che spero di rivedere presto: Brutal, Max e Presidente.
Brassicolmente parlando la mia 2a stagione cominciò con una solo E: la Ye Old Cantium Ipa, che poi era la ricetta sul sito di mr malt ma con una lieve modifica nella luppolatura (aggiunta dello styrian in DH oltre al fuggle previsto)....la birra per mio errore fermentò a 26°C (era fine settembre) ciò nonostante da giovane non era male ( lollo se la dovrebbe ricordare)....sembrava più una strong ale che una ipa con tutto quel fruttatone ma era piacevole alla fine, ma già al quarto mese....acetone puro, mi ricordo ancora i commenti di Colonna e Zaniol del Macche XD Aspetto magnifico ( un rosso rubino mai più avuto) ma col senno di poi my worst cotta ever, probably XD

Poi decisi di passare all'e+g: l'occasione coincideva con la nascita di mia nipote e cosa c'è di più appropriato per festeggiare una nascita di una mild?credo nulla. Nasce così la Pink Ribbon Celebrative Mild dedicata alla mia nipotina Violante. E' stata una birra a cui sono stato molto legato sia per un fatto affettivo sia per un discordo di soddisfazione personale: una birra possiamo dire fatta a sto punto veramente da me, e che mi ha soddisfatto molto ( anche se non la metto nel podio,ma appena sotto). Molto beverina e dall'approccio facile ma che rispettava lo stile: una mild che non era una session stout come spesso accade ma una brown ale leggera con sentori di nocciolato e lieve affumicato. Ricevere poi i complimenti degli addetti ai lavori mi fece capire che la strada era quella giusta, fu una birra che piacque un po a tutti.

Nel frattempo anche il mio amico Rob (sporadicamente kogure del forum) aveva preso la scimmia dell'homebrewing trascinato da me e dal cugino Guido ( il fu forumerista Debierkoning a quei tempi brassatore molto attivo, corsista ADB e collaboratore dei primi SBF di Testaccio e dell'IBF ora solo bevitore appassionato che ogni tanto mi pare produca qualche e+g, ma che ai suoi tempi già in kit faceva gran belle birre), dopo i suoi inizi da kit decide di lanciarsi con l'e+g e decidemmo di fare una cotta insieme. Fu la mia prima cotta collettiva e la mia prima "luppolina"...rimodulando una ricetta di Parma (con cui facemmo poi uno scambio culturale) nacque la Twin Apa. Con un bellissimo aroma di agrume e resina, e tutto sommato un buon rapporto tra corpo ed amaro fu una birra abbastanza riuscita. Tra l'altro doveva essere fatta con Guido originalmente e chiamarsi Menage à trois, uscito Guido dal progetto anzi tempo diventò Menage à deux prima (ma troppo allusivo) e poi Menaçe à deux prima del definitivo Twin Apa ( perchè ne producemmo due batch gemelli lavorando con due coppie di fermentatori).

Poi arrivò la mia prima follia vera: tra eurhop e BSA avevo bevuto due gruit, una rispettivamente di Toccalmatto e una di Brewfist....birre molto particolari ed interessanti ma di beva molto difficile. Il mio molto poco modesto parere era che potevo fare di meglio lavorando su una birra di base beverina ( una saison) e lavorando molto su un gruit ben calibrato: nacque così "Via delle Mimose 65" (che poi è dove abito) con un mix di scorza di arancia, scorza di limone, salvia,rosmarino,mentuccia,cicoria selvatica ed alloro. Grazie all'uso massiccio delle scorze la birra prese sentori funky uniti a quelli balsamici delle erbe usate. Una birra andata ogni rosea aspettativa che considero il mio capolavoro modestamente....mi ricordo che Colonna la fece assaggiare a un birraio presente al macche sperticandole le lodi ( non sempre è stato così tenero nei giudizi).

Dopo la sperimentazione spinta all'estremo un ritorno al rigore ma con una scelta comunque azzardata: un tentativo tutto sommato ben riuscito di replicare clonandole la ricetta della Anchor Steam Beer sfruttando il rigore di febbraio con tanto di winterizzazione in garage. Un pelo più fruttata ed amara dell'originale la "Golden Beer state" si beveva benissimo....una ottima birra per l'estate, magari non con tanto carattere ( ma lo stile di per se è abbastanza tranquillo) ma piacevole....fu anche la prima birra che feci assaggiare alla mia attuale ragazza.

Arrivò una primavera veramente folle e piena: la messa a dimora di quella che sarebbe stata la bozza del mio luppoleto con tutte le paranoie annesse, molte cotte collaborative (ben 4) più un paio mie.

La prima collaborativa fu insieme a Lollo e Max in quel di Poggio Mirteto: vi ricordate il progetto della Forumista? beh la nostra Six Hands Bitter partita con ottime premesse aveva novella proprio un aroma di campagna inglese....purtroppo si incagliò in tempi brevi in una ossidazione da paura, mi ricordo Colonna che disse "pare di bersi un calzino" (tant'è che mi sbrigai a finirla in tempi ultrarapidi), ma fu la prima occasione di lavorare in AG, per altro con un impianto da paura ( di Max) e ci guadagnammo un ottimo pasto alla coreana.

Il ritorno alla brassata singola avvenne con un'altra idea non concretizzata al 100 % del mio intento: la MGF american wheat ale, luppolata con cascade coltivato di max e polaris e con aggiunta di fiori di biancospino e ciliegio per spingere un po la vena asprigna....prima birra fatta usando i fiocchi aveva si una ottima schiuma ma anche una evidente torbidità ed inoltre la nota acidula sembrava essere un coperta dal corpo tutto sommato abbastanza pieno. Ottimo aroma agrumato,erbaceo/mentoso e floreale ma complice anche la luppolatura un po spinta sembrava più una apa un pelo acidula. Piaciuta nel complessivo come risultato ma non propriamente come intenti originali.

La mia ultima cotta singola fu la birra natalizia per celebrare il primo compleanno di mia nipote: l'idea era tentare più o meno di omaggiare la Verdi RIS del Ducato: aromatizzata con peperoncino calabrese e scaglie di quercia nacque la 'Nduja Imperial Stout. Altra birra che ha avuto bisogno di tantissimo per equilibrarsi.....a Natale la nota legnosa e il piccantino si stagliavano ben oltre la parte tostata che appariva solamente con ricordi un po cioccolatosi. Come dicevo un paio di settimane fa circa la birra ha avuto bisogno di un anno (cioè che quasi la finivo XD) per raggiungere un buon equilibrio: il tostato è esploso, piccante e legnosi si sono livellati tirando fuori un prodotto onesto, ovviamente ben lontano dalla Verdi

Poi con Lollo e Max tornammo a brassare insieme e nacque un capolavoro che si beccò anche il 5° posto al concorso della Brasseria Veneta: una double blanche aromatizzata con coriandolo, pepe di sichuan e scorza di marangolo. Una birra di una eleganza inaudita piaciuta davvero davvero a tutti....birrai,publicans,degustatori. Un successone. Perfino la involontaria nota affumicata data dai malti che si erano bruciati sul fondo ci sta alla grande. La Imperia Uit era una birra destinata al successo.

Nel frattempo Rob decide di passare all'AG e con mezzi un po precari (ora ha una bella attrezzatura) ci brassiamo tra maggio e giugno due luppoline: la real twin e la 2.7. La prima un rifacimento AG della twin ma molto diversa ( naso molto spinto sul pescoso del simcoe) e a mio avviso anche peggiore della versione e+g, la seconda una session svuota riserve che beccò un principio di infezione lattica. Incredibilmente ci stava bene: le note un po pepate ed agrumate di columbus ed amarillo, il lieve tocco lacto, il corpo esile, il lievissimo amaro e la beva molto facile. da una birra nata per errore nacque una birra molto divertente.

Finisce il mio secondo anno brassicolo e nel fiorire erbaceo ed agrumato dei miei luppoli finisce la mia storia di un anno e mezzo con la mia ragazza: col senno di poi era più affetto ed attrazione fisica la nostra e penso che è stato più giusto considerarla una trombaamicizia molto lunga. Passa l'estate e mi si riaccende la mia fantasia brassicola: nasce il concetto della linea harvest time ( realizzata in tutte quelle preventivate per quest'anno), ipotizzo anche birre con frutta ( fatta) esperimenti acidi, altre birre con spezie e un rifacimento della Via delle Mimose (il tutto ammetto non fatto), decido di rafforzare le mie conoscenze brassicole facendomi la bellezza di tre festival, sperando magari da novello single di conoscere qualche donzella. Fermentazioni,eurhop ( mi sa l'ultima volta che ho visto Lollone....scusa cì) e addirittura la trasferta per Una birra per tutti dove ho potuto conoscere tanti amici del forum: beel,parma,lorevia, fjf, più due maestri che stimo molto come Paolo Erne e Doc. Eppure la mi vita stava per cambiare: nelle due settimane tra eurhop ed expo inizio a sentire un po così per passare tempo via internet una ragazza di Roma: la conosco di persona la prima volta la sera stessa che rientro da Treviso ed è stato amore a prima vista. Ammetto che l'amore vero nei mesi mi ha dato altre priorità...amo frequentare ancora questo mondo, aiutare come posso questa comunity di cui sono anche (aimhè per voi XD) moderatore, ed andarmi a fare una buona birra quando si può...pur non essendo una esperta anche a lei piace bere buona birra. Però ammetto che la smania furiosa del beer hunting un po da nerd è sfumata, forse probabilmente in questo mondo dove ero ( e sono tutt'ora) abbastanza rispettavo trovavo le gratificazioni che non avevo altrove dall'amore e dal lavoro sapendo tutto sommato fare abbastanza bene l'hb e il degustatore. Probabilmente l'inserire nella mia vita una dinamica di coppia sana mi ha aiutato a capire che c'è pure altro, senza ovviamente non trascurare questo hobby. E dopo questa sviolinata melensa so che vi chiederete: e le cotte di quest'anno?
- la harvest time #1 che doveva chiamarsi Watership Down (come l'omonimo libro di R. Adams) finì per chiamarsi Saison of the Dog....l'ho dedicata alla mia cagnona Diana morta dopo un bruttissimo male proprio nei giorni in cui l'ho imbottigliata ( la malattia arrivò allo stato terminale la sera dal ritorno da treviso quando ho dato il mio primo bacio al mio amore e morì il giorno in cui ci siamo messi insieme,quindi il 22 ottobre avrà un significato ambivalente per me. Questa saison leggera e luppolina luppolata con il mio cascade ed il mio ek ed aromatizzata con lemongrass e melissa è a mio avviso una delle mie birre più riuscite: floreale,erbacea,agrumata,speziata con questo palato acidulo,secco e lievemente limonoso che si fa bere e bere ancora. Perfino l'amaro un pelo medicinale di quando era novella s'è dissolto.
- la ht #2 si doveva chiamare Scarboough Fair come la canzone di Simon and Garfunkel (perchè aromatizzata con salvia rosmarino e timo)....è stata imprudentemente rinominata "Saison de la nouvelle Maison": la mia ragazza a dicembre era andata a convivere al Pigneto con una sua amica buddista ed avevo dedicato la birra alla nuova casa. La convivenza è durata due mesi scarsi. Direi che gli ha portato male XD Stesso grist della ht #1 e stesso lievito ma luppolata con cascade,norther brewer e un pizzico di simbolico challenger e speziata con salvia rosmarino e timo. Questa onestamente mi è piaciuta di meno: le erbe hanno monopolizzato la scena con i loro apporti balsamici quasi coprendo un lievito molto caratterizzante come il saison. In bocca essendo un po meno attenuata rimaneva (cotta finita) più dolcina con qualche nota mielosa. Buona ma non entusiasmante
- la ht#3 doveva essere una black ipa. Come ben sapete per ragioni che ancora non mi spieo è diventata una american brown ale a luppolatura continua di cascade autoprodotta. Le note tostate e nocciolate dei malti tostati si sposano con una luppolatura che spazia da un erbaceo d'ingresso a varie sfumature di agrume: arancio,mandarino,pompelmo,talvolta un fruttato da albicocca. Una birra anche qui che ha un po tradito gli intenti ma piacevole. L'ho chiamata la 60 un po per la luppolatura continua a 60' ma sopratutto perchè l'ho cotta il giorno dei primi due mesi con la mia ragazza.
- la tropical wheat ale al mango è in maturazione e la riporterò su a fine giugno/inizio luglio...i problemi che ha avuto li sapete tutti, speriamo che nonostante l'aspetto non invitante ( ci conto poco che si sistemi) sia comunque piacevole. E' comunque la prima birra che ho fatto insieme al mio amore, quindi comunque è stata a prescindere una buona cosa.
- la tripel natalizia con polaris,miele di eucalipto e zucchero candito verrà brassata breve. Spero che renda bene XD

E per il futuro? beh mi aspetto comunque di continuare alla grande questo hobby....ho molte idee che mi frullano in testa sia come cotte più didattiche (monoluppolo) che come sperimentazioni più edonistiche. Non nego di voler col tempo far diventare le mie cotte quasi esclusivamente con luppoli autoprodotti salvo qualche prodotto più particolare. Ma conto anche appena si sistemano un po meglio col lavoro le cose prendere con il mio amore una casetta in affitto qui in campagna nei dintorni di velletri. Un posto dove potrò dedicarmi a questo hobby con altrettanto spazio come ho qua, magari sperando che un giorni ci siano pargoletti a cui trasmettere la passione.

Vi chiederete perchè tutto questo? chi più chi meno siete come una grossa famiglia allargata per me e mi piaceva condividere un po la mia storia, anche al di fuori di quello che è alexander douglas birraio,degustatore e barbone Smile

Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
Cita messaggio
#2

beh che dire, altri cento anni di HB ricchi di esperimenti, passione e buona birra! Wink

A volte cerchi la felicità dappertutto e poi la trovi in frigo, fredda e da 66cl
Cita messaggio
#3

Bella storia!!! Non ti conosco di persona ma ti stimo!
Cita messaggio
#4

Bella storia,v tanti complimenti e in bocca al lupo per il futuro!

Ps: che è sta mania di battezzare tutte le birre in inglese?

Birraiolo
Triatleta
.com
Cita messaggio
#5

non tutte Big Grin

Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
Cita messaggio
#6

Lo sai vero cosa scriverebbe Manuele Colonna dopo aver letto il tuo post? No dai bella storia
Cita messaggio
#7

uno per ogni volta in cui l'ho menzionato XD

Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
Cita messaggio
#8

Bellissimo post traspare tutta la tua passione per questo hobby e inoltre ci permette di conoscerti meglio. Che dire cento di questi anniversari.

Mettete del luppolo nei vostri bazooka!!!
Cita messaggio
#9

Che bel post, tra ricordi e birra, due flussi paralleli che spesso si incrociano.
Ti auguro serenità e belle bevute zio, in bocca al lupo a te e la tua donna.
Detto questo se dovemo beccà, niente de che na biretta e du chiacchiere!

Lollo

"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"

"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"

Cita messaggio
#10

belle cose Wink
Cita messaggio


Discussioni simili
Discussione / Autore Risposte Letto Ultimo messaggio

Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)