ragazzi propongo un sondaggio per coloro che usano o hanno usato l'irish moss, avete ottenuto dei reali benefici?
Sondaggio: irish moss. lo consigliereste? -
si
14
82.35%
no
1
5.88%
non ho notato alcuna dfferenza
2
11.76%
* Hai votato.
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irish moss, le vostre opinioni
14-11-2011, 02:23
potete descrivere le vostre esperienze, se volete
15-11-2011, 11:00
l ho usato una sola volta, quindi non ho avuto possibilita di confronto e non posso esprimermi...
16-11-2011, 06:11
Anche io: infatti in un altro post chiedevo l'utilità dell'alga nella preparazione di una imperial stout nera come la pece. Ho deciso di usarla perchè mi è stato suggerito che comunque l'effetto coagulante dell'alga fa si che ci siano meno residui "dannosi" per il mosto al di là dell'effetto schiarente che poco serve in una porter ovvero stout.
Leggevo un po' sul web che però c'è chi non la usa affatto ritenendola inutile.
Per ora mi limito ad usarla, ma visto che alla fine costicchia....
Lollo
Leggevo un po' sul web che però c'è chi non la usa affatto ritenendola inutile.
Per ora mi limito ad usarla, ma visto che alla fine costicchia....
Lollo
"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"
"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"
17-11-2011, 05:40
Io la uso, anche se in maniera abbastanza discontinua.
Come accennato in una risposta prima, la uso (in quantità comunque ridotta) solo nelle birre chiare.
In effetti ho notato un deciso agglomerarsi di proteine, soprattutto durante il chilling del mosto, anche se non ho certo fatto prove comparate. Il fondaccio alla fine della prima fermentazione sembra meno spesso, ma non vorrei che fosse solo una mia impressione.
Ico[/u]
Come accennato in una risposta prima, la uso (in quantità comunque ridotta) solo nelle birre chiare.
In effetti ho notato un deciso agglomerarsi di proteine, soprattutto durante il chilling del mosto, anche se non ho certo fatto prove comparate. Il fondaccio alla fine della prima fermentazione sembra meno spesso, ma non vorrei che fosse solo una mia impressione.
Ico[/u]
Ogni cotta ben riuscita è indistinguibile dalla magia
22-11-2011, 09:02
(17-11-2011, 05:40 )Thico Ha scritto: Io la uso, anche se in maniera abbastanza discontinua.
Come accennato in una risposta prima, la uso (in quantità comunque ridotta) solo nelle birre chiare.
In effetti ho notato un deciso agglomerarsi di proteine, soprattutto durante il chilling del mosto, anche se non ho certo fatto prove comparate. Il fondaccio alla fine della prima fermentazione sembra meno spesso, ma non vorrei che fosse solo una mia impressione.
Ico[/u]
scusate l'ignoranza, che cos'è il chilling del mosto?
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
22-11-2011, 09:22
"To chill" in inglese significa gelare, raffreddare in fredda.
Nel nostro caso il chilling è l'operazione di raffreddamento del mosto il più velocemente possibile che si fa tra la fine della bollitura e l'inoculo del mosto.
Viene fatto per un paio di buoni motivi: il primo è che il mosto caldo e sterile è una ghiottoneria per qualsiasi spora, fungo o batterio di passaggio, e meno tempo rimane indifeso meglio è. Inoculando il nostro lievito e chiudendo il fermentatore ci mettiamo ragionevolmente al riparo da questo pericolo.
Il secondo motivo è che il mosto quando è caldo genera un composto (spero che il temine "composto" sia corretto, i biologi non me ne vogliano) chiamato DMS. Il DMS, dimetilsolfuro per gli amici, ha un forte odore di cavolo, e se rimanesse nel mosto porterebbe ad avere qualcosa di simile alla cassoela. Durante la fase della bollitura il DMS viene buttato fuori, ma lasciando il mosto caldo senza bollire, esso tende a riformarsi e a lasciare le sue sgradevoli essenze nel nostro prezioso mosto.
Nel nostro caso il chilling è l'operazione di raffreddamento del mosto il più velocemente possibile che si fa tra la fine della bollitura e l'inoculo del mosto.
Viene fatto per un paio di buoni motivi: il primo è che il mosto caldo e sterile è una ghiottoneria per qualsiasi spora, fungo o batterio di passaggio, e meno tempo rimane indifeso meglio è. Inoculando il nostro lievito e chiudendo il fermentatore ci mettiamo ragionevolmente al riparo da questo pericolo.
Il secondo motivo è che il mosto quando è caldo genera un composto (spero che il temine "composto" sia corretto, i biologi non me ne vogliano) chiamato DMS. Il DMS, dimetilsolfuro per gli amici, ha un forte odore di cavolo, e se rimanesse nel mosto porterebbe ad avere qualcosa di simile alla cassoela. Durante la fase della bollitura il DMS viene buttato fuori, ma lasciando il mosto caldo senza bollire, esso tende a riformarsi e a lasciare le sue sgradevoli essenze nel nostro prezioso mosto.
Ogni cotta ben riuscita è indistinguibile dalla magia
01-12-2011, 09:24
(22-11-2011, 09:22 )Thico Ha scritto: "To chill" in inglese significa gelare, raffreddare in fredda.
Nel nostro caso il chilling è l'operazione di raffreddamento del mosto il più velocemente possibile che si fa tra la fine della bollitura e l'inoculo del mosto.
Viene fatto per un paio di buoni motivi: il primo è che il mosto caldo e sterile è una ghiottoneria per qualsiasi spora, fungo o batterio di passaggio, e meno tempo rimane indifeso meglio è. Inoculando il nostro lievito e chiudendo il fermentatore ci mettiamo ragionevolmente al riparo da questo pericolo.
Il secondo motivo è che il mosto quando è caldo genera un composto (spero che il temine "composto" sia corretto, i biologi non me ne vogliano) chiamato DMS. Il DMS, dimetilsolfuro per gli amici, ha un forte odore di cavolo, e se rimanesse nel mosto porterebbe ad avere qualcosa di simile alla cassoela. Durante la fase della bollitura il DMS viene buttato fuori, ma lasciando il mosto caldo senza bollire, esso tende a riformarsi e a lasciare le sue sgradevoli essenze nel nostro prezioso mosto.
Grazie mille della esaustiva risposta, anche se in ritardo ma sono stato via un pò di giorni.
Lorenzo
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
02-12-2011, 01:42
Non farti prendere dalla frenesia della vita di oggi, cosa vuoi che siano pochi giorni?
In confronto, la cotta che ho fatto contemporaneamente non è ancora finita ingabbiata nelle bottiglie!
In confronto, la cotta che ho fatto contemporaneamente non è ancora finita ingabbiata nelle bottiglie!
Ogni cotta ben riuscita è indistinguibile dalla magia
02-12-2011, 03:10
(02-12-2011, 01:42 )Thico Ha scritto: Non farti prendere dalla frenesia della vita di oggi, cosa vuoi che siano pochi giorni?Hai pienamenta ragione!
In confronto, la cotta che ho fatto contemporaneamente non è ancora finita ingabbiata nelle bottiglie!
A proposito di imbotigliamento: dopo quanto imbottigliate? sono consapevole chè non c'è una regola precisa ma dipende da molti fattori;quantità di zuccheri da trasformare, temperatura di fermentazione, tipo di lievito, bassa o alta fermentazione, ma diciamo generalmente che con un'alta fermentazione in 2 settimane si potrebbe imottigliare, non ritenete che un maggiore affinamento nel fermentatre- sempre che ci sia co2- non sia da preferire piuttosto di una maturazione in bottiglia? si gioverebbe dal fatto di maturare in un contenitore con maggiore quantità rispetto che in bottiglia?
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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