21-05-2013, 12:08
Bravo lollo complimenti, di la verità di ho incuriosito quando ti confessato che avevo fatto un assaggio, che nel mio caso mi in parte deluso ma vedremo con un giusto affinamento. Certo che trovare le chiavi che ti permettono ad arrivare a una buona imperial non sono facili, bravo davvero.
Lorenz
Tra l'altro sto già sognando la prossima imperial personalizzata da altri ingredienti e mi dovrai dare una mano con i malti tostati.
Quante domande di difficile risposta
Come mai dalla stessa ricetta si ottengono attenuazioni diverse? Bho', e chi lo sa'!
Guarda mi capita di ricette affidate che ripeto con una certa costanza e ti confesso che non raggiungo mai la stessa identica densità finale.
Certo ci sono alcuni fattori che aiutano ad avere una attenuazione precisa e costante come un giusto - e nel dubbio superiore - numero di cellule lievito mosto, far trovare al lievito le giuste condizioni per svolgere al meglio il suo lavoro, come ossigeno e nutrienti, garantire una temperatura costante alzandola a fine fermentazione. È secondo me anche i travasi , soprattutto in alte og, sono essenziali perché con la micro ossigenazione che si crea rinvigoriscono i lieviti stressati dal duro lavoro.
Come sappiamo la birra, a differenza del vino che contiene zuccheri monosaccaridi soprattutto glucosio e minor parte fruttosio fermentabili l 100%, nella birra si trovano per lo più disaccaridi e polisaccaridi , tra cui le malto destrine che come sappiamo non sono fermentabili. Quindi rispetto al vino una birra non sarà mai fermentabile al 100%. Ovviamente anche i disaccaridi devono essere scissi in monosaccaridi prima di essere fermentati e quindi capiamo la differenza tra il lavoro che deve fare il lievito , che poi è lo stesso del vino se parliamo di alte fermentazioni,quando si trova a lavorare un mosto di cereali o uva.
È qui entra in gioco il birrai che decide con il profilo mash che proporzione trovate tra zuccheri semplici e complessi, e quindi una birra più alcolica e secca e una birra meno attenuata ma di maggior corpo.
E quindi capisci come l'attenuazione non sia solo un parametro numerico ma un reale riscontro sul prodotto finito.
Come spesso mi sono allungato ma spero i essere stato non toppo confusionato.
Ciao
Lorenz
Lorenz
Tra l'altro sto già sognando la prossima imperial personalizzata da altri ingredienti e mi dovrai dare una mano con i malti tostati.
(20-05-2013, 11:04 )FJF Ha scritto: E' stato un piacere leggere questa discussione , si impara molto ed è veramente gradevole ! buona bevuta e invecchiamento birra, allora ! ! !
non ho capito una cosa, e solo questa discussione mi ha fatto emergere il dubbio: da cosa dipende il fatto che uno stesso lievito e una ricetta simile dia variazioni,seppur non enormi, alla fg? su cosa si deve agire per farli "mangiare" più zuccheri possibili? E' il quantitativo iniziale di cellule che conta (aumentato appunto tramite starter)? Ci sono altre variabili? Tutto dipende dalla attenuazione? (che poi alla fine cosa sarebbe, un parametro biologico o puramente matematico calcolato "a posteriori" in base alla variazione tra OG ed FG?)
In più, a livello teorico, come mai un lievito, immerso in una soluzione zuccherina come il mosto appunto, non consuma tutti gli zuccheri trasformandoli tutti in alcol, ma ne lascia comunque una parte non fermentata? Perchè entrano in gioco gli zuccheri complessi? Se si, sempre in teoria, del lievito in una soluzione di soli zuccheri semplici, li trasformerebbe tutti in alcool?
Grazie ! !
Quante domande di difficile risposta
Come mai dalla stessa ricetta si ottengono attenuazioni diverse? Bho', e chi lo sa'!
Guarda mi capita di ricette affidate che ripeto con una certa costanza e ti confesso che non raggiungo mai la stessa identica densità finale.
Certo ci sono alcuni fattori che aiutano ad avere una attenuazione precisa e costante come un giusto - e nel dubbio superiore - numero di cellule lievito mosto, far trovare al lievito le giuste condizioni per svolgere al meglio il suo lavoro, come ossigeno e nutrienti, garantire una temperatura costante alzandola a fine fermentazione. È secondo me anche i travasi , soprattutto in alte og, sono essenziali perché con la micro ossigenazione che si crea rinvigoriscono i lieviti stressati dal duro lavoro.
Come sappiamo la birra, a differenza del vino che contiene zuccheri monosaccaridi soprattutto glucosio e minor parte fruttosio fermentabili l 100%, nella birra si trovano per lo più disaccaridi e polisaccaridi , tra cui le malto destrine che come sappiamo non sono fermentabili. Quindi rispetto al vino una birra non sarà mai fermentabile al 100%. Ovviamente anche i disaccaridi devono essere scissi in monosaccaridi prima di essere fermentati e quindi capiamo la differenza tra il lavoro che deve fare il lievito , che poi è lo stesso del vino se parliamo di alte fermentazioni,quando si trova a lavorare un mosto di cereali o uva.
È qui entra in gioco il birrai che decide con il profilo mash che proporzione trovate tra zuccheri semplici e complessi, e quindi una birra più alcolica e secca e una birra meno attenuata ma di maggior corpo.
E quindi capisci come l'attenuazione non sia solo un parametro numerico ma un reale riscontro sul prodotto finito.
Come spesso mi sono allungato ma spero i essere stato non toppo confusionato.
Ciao
Lorenz
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.