03-05-2012, 08:26
Durante le fasi di calore diretto è importante tenere il mash in continuo movimento. Anche durante le soste è molto consigliabile girarlo di tanto in tanto, ma mentre hai il gas acceso è indispensabile.
La densità dell'impasto influisce direttamente su quanto sia facile che si attacchi e bruci sul fondo. Con rapporto di 2,5 Lt di acqua per Kg di malto hai un mash denso in cui gli enzimi sono veloci a lavorare, ma con l'inconveniente che non puoi abbandonare il mestolone neanche per un attimo.
Con un rapporto acqua/malto di 4:1 invece hai un mash più fluido e facile da girare, attacca più difficilmente sul fondo, è più omogeneo come temperatura, ma gli enzimi sono più lenti a operare perché sono diluiti.
Io che non uso motorini vari ma solo una pala a mano ENORME, applico una tecnica di diluizione progressiva. Faccio il mash-in con un rapporto 2,5:1, e ad ogni riscaldamento aiuto la salita di temperatura usando sia il fornellone, sia aggiungendo acqua a 100 gradi.
Faccio in modo da avere una concentrazione di 3,8:1 (circa) per la sosta di saccarificazione, forse un po' lenta (usualmente 60-75 minuti), ma con una buona fluidità del "minestrone", e quindi anche una buona omogeneità di temperature alle diverse altezze del mash. Questo perché anche durante le soste tengo un filo di gas che bilancia la dispersione termica della pentola.
Arrivo alla sosta di 78° con una concentrazione di circa 4-4,2:1, perfetta per cominciare lo sparge.
Usando i motorini di rimescolamento è ovviamente più facile, e puoi tenere delle densità maggiori.Ognuno mette a punto la sua personalissima tecnica per coccolare la pozione magica, e nessuna è sbagliata, ma tutte hanno degli aspetti positivi.
In fondo non devi dimenticare che la nostra birra viene così buona non solo per la qualità delle materie prime e per l'arte che cerchiamo di applicare, ma soprattutto per l'ingrediente segreto: la passione e l'amore che dedichiamo alle nostre creazioni.
Thico
La densità dell'impasto influisce direttamente su quanto sia facile che si attacchi e bruci sul fondo. Con rapporto di 2,5 Lt di acqua per Kg di malto hai un mash denso in cui gli enzimi sono veloci a lavorare, ma con l'inconveniente che non puoi abbandonare il mestolone neanche per un attimo.
Con un rapporto acqua/malto di 4:1 invece hai un mash più fluido e facile da girare, attacca più difficilmente sul fondo, è più omogeneo come temperatura, ma gli enzimi sono più lenti a operare perché sono diluiti.
Io che non uso motorini vari ma solo una pala a mano ENORME, applico una tecnica di diluizione progressiva. Faccio il mash-in con un rapporto 2,5:1, e ad ogni riscaldamento aiuto la salita di temperatura usando sia il fornellone, sia aggiungendo acqua a 100 gradi.
Faccio in modo da avere una concentrazione di 3,8:1 (circa) per la sosta di saccarificazione, forse un po' lenta (usualmente 60-75 minuti), ma con una buona fluidità del "minestrone", e quindi anche una buona omogeneità di temperature alle diverse altezze del mash. Questo perché anche durante le soste tengo un filo di gas che bilancia la dispersione termica della pentola.
Arrivo alla sosta di 78° con una concentrazione di circa 4-4,2:1, perfetta per cominciare lo sparge.
Usando i motorini di rimescolamento è ovviamente più facile, e puoi tenere delle densità maggiori.Ognuno mette a punto la sua personalissima tecnica per coccolare la pozione magica, e nessuna è sbagliata, ma tutte hanno degli aspetti positivi.
In fondo non devi dimenticare che la nostra birra viene così buona non solo per la qualità delle materie prime e per l'arte che cerchiamo di applicare, ma soprattutto per l'ingrediente segreto: la passione e l'amore che dedichiamo alle nostre creazioni.
Thico
Ogni cotta ben riuscita è indistinguibile dalla magia