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sicuramente aumentano le variabili ma anche le possibilità di introito....siamo onesti quasi sempre un semplice beershop non smuove grandissimi volumi di affari, e quello che conosco che è rimasto puro comunque fa anche da locali di mescita con aperitivi e simili
Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
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Mah.. il discorso non è quanto smuova un beershop puro o con saletta degustazioni. Il punto è che son 2 cose differenti! Per 2 impegni differenti. Lavorando nella ristorazione, ti posso dire che la differenza è "relativa", non assoluta. Relativa, cioè, a quanto impegno (economico e fisico) e al rischio che ci metti.
La mia opinione, alla luce di quello che ha detto 8gazza (e anche, a dir la verità della situazione nella mia provincia): aprirei un punto vendita di bevande specializzato, prodotti per homebrewing e altro/gadget? Si. Ci sono i margini per coprire le spese e guadagnarci, tranquillamente. E l'investimento iniziale, secondo me, te lo riprendi in un paio d'anni al massimo.
Un paio d'anni in cui fai qualcosa che ti piace, ed in cui comunque continui a vivere (hai un tuo guadagno, insomma).
Aprirei un beershop con degustazioni, o un microbrewpub? Si/no. Il M.B.pub è un investimento non indifferente... Beershop con degustazioni, aperitivi, etc.... beh... se non l'hai mai fatto, come mestiere, nella vita, tendi a semplificarlo.
Ad esempio, congiuntamente alla vendita di birre, si potrebbero trattare super alcolici particolari: assenzi originali, liquori pregiati (vedi Carpano antica formula o China Clementi, ad esempio) o particolari (mezcal, idromele).
Dietro cui c'è tutto un mondo di accessori e attrezzi.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-12-2013, 07:16 da
lomandy.)
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appoggio le spine almeno 4 con fusti a rotazione di vari birrifici
e assicuro che se non si sgranocchia qualcosa si beve molto poco
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Già aprire un beershop sarebbe un sogno ma mai fare il passo più lungo della mezza gamba!!!
Mescita, ristorazione, stuzzichini, ecc. ecc. comportano conoscenza e metodologia seria, pulizia ed organizzazione, orari flessibili e libertà artistica.
In un luogo dove già ci sono bar e servizi di ristorazione in franchising credo sia durissima strappare una licenza di somministrazione.
In un luogo dove ci sono orari ben definiti devi creare un workshop atto ad attirare i visitatori abituali ma soprattutto i fanatici dell'outlet che entrano al grido "qualsiasi negozio deve essere invaso".
L'outlet dove vorrei aprire ha una media annua di circa 3 milioni di visitatori, vuoi non vendere 15000 bottiglie in 12 mesi????
E l'idea di qualche alcolico particolari era lo step 2....direi rhumeria!!!
L'è me vuler isgnâr al gat a rampar, se atzè an sorag le mei ca ta steghi al'öra...
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Devi entrare nell ottica che le bottiglie non si venderanno da sole, dovrai contribuire a creare il movimento di appassionati nella tua zona lavorando molto con la pubblicità diretta, serate, manifestazioni e via dicendo.
Devi avere anche tante pazienza perché il 99% dei clienti ti chiederanno "una rossa"
Ogni volta che ad un homebrewer viene un idea stramba, nel mondo un mastro birraio muore!!!
Cascade - Saaz - EK Golding - Hellertau
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(19-12-2013, 09:27 )Paul Ha scritto: Devi avere anche tante pazienza perché il 99% dei clienti ti chiederanno "una rossa"
.....pensa quando ti chiederanno una rossa doppio malto!
Ciao. bac
Fare birra è come una seduta da uno psicologo, i problemi se ne stanno fuori dalla porta, non ti mollano ma per una giornata ti lasciano in pace.
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c'è anche la Bionda leggera e la Nera non amara....
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.. In fin dei conti, una volta che hai la rossa, la bionda leggera e la nera amara, HAI TUTTO! La rossa doppio malto è da intenditori...
Mi raccomando: tutte in formato da 66 cl e gelate!
E comunque,
(19-12-2013, 08:54 )8gazza Ha scritto: In un luogo dove già ci sono bar e servizi di ristorazione in franchising credo sia durissima strappare una licenza di somministrazione.
le licenze son libere, ormai. Decreto Bersani. Magari la direzione dell'outlet non darebbe parere favorevole... quello si.
In realtà lo step 2 (rhumeria o altro simile) è leggermente + impegnativo dello step 1 economicamente, ma + sicuro... Un paio di bottiglie particolari le paghi poco di + di un cartone di birra particolare, ma non scadono, non si alterano e tengono il valore inalterato, come minimo. Io lo considererei "lo step 1,5"...
Anche 1,3...