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Si ma non porti in bottiglia una birra stabile, magari una lentissima attività fermentativa residua ti destabilizza la birra e può capitare che si gasi di più e che stappando si abbiano sorprese indesiderate. Meglio prevenire che curare. Bertinotti, l'autore del libro, su una ricetta in e+g di un barley wine consiglia di imbottigliare il mosto senza priming e di lasciar maturare per un anno per una carbonazione sufficiente
Non che questo valga per tutte le birre, ma a volte l'alto grado alcolico rallenta talmente la fermentazione da farci pensare che sia finita, per evitare o quantomeno minimizzare questo effetto è meglio attaccare il mosto con un lievito bello in forze e soprattutto tollerante all'alcol
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-03-2015, 01:18 da
barcollonommollo.)
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(29-03-2015, 01:11 )barcollonommollo Ha scritto: Si ma non porti in bottiglia una birra stabile, magari una lentissima attività fermentativa residua ti destabilizza la birra e può capitare che si gasi di più e che stappando si abbiano sorprese indesiderate. Meglio prevenire che curare. Bertinotti, l'autore del libro, su una ricetta in e+g di un barley wine consiglia di imbottigliare il mosto senza priming e di lasciar maturare per un anno per una carbonazione sufficiente
Non che questo valga per tutte le birre, ma a volte l'alto grado alcolico rallenta talmente la fermentazione da farci pensare che sia finita, per evitare o quantomeno minimizzare questo effetto è meglio attaccare il mosto con un lievito bello in forze e soprattutto tollerante all'alcol
Sono pianamente d'accordo con te, ma io parlo di blocco della fermentazione per inoculo insufficiente per l'esaurirsi di energia che porta alla morte della cellula.
Lorenz
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-03-2015, 01:23 da
lorevia.)
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La tiri giù tutto il calendario, un nuovo inoculo serve a poco se non puoi ossigenare....e non puoi ossigenare un mosto in fermentazione......io non ho mai provato ma ho letto di alcuni che preparano uno starter e buttano dentro oppure prelevano una parte di mosto, lo portano a ebollizione, raffreddano e ripreparano uno stareter, non mi sembrano pratiche sane per il prodotto finito, ma se l'alternativa è il wc....
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-03-2015, 01:32 da
barcollonommollo.)
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Non mi stai seguendo
Non ho parlato di nuovo inoculo; fare un nuovo inoculo dove le cellule non posso accumulare energia grazie anche all'ossigeno, e dove si trova in un ambiente competitivo, porta quasi certamente alla morte immediata del nuovo levito.
L'unica soluzione , per la mia esperienza , e fare un inoculo con un fondo di travaso appena pescato .
Lorenz
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Beh il fondo di un secondo travaso, è una delle migliori soluzioni di inoculo, se ce l'hai a disposizione difficilmente avrai problemi di underpitching, ma a questo punto invece di usarlo come rimedio perchè non utilizzarlo già dall'inizio? Basta concatenare due cotte per cui vuoi usare uno stesso lievito, oppure recuperare il fondo e fare il lavaggio del lievito, io però non sono solito farlo, uso i secchi e per pochi euro non mi sento di rischiare
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stiamo andando fuori binario
il punto è non trovarsi con problemi di arresto di ferm e qui il tasso di inoculo diventa importante quanto l'ossigenazione ecc
lorenz
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OG 1085, FG ferma a 1022, ieri (dopo una settimana) travaso + dry hopping.
Traccie discrete di lievito in sospensione (a pois), sul fondo del fermentatore un dito e mezzo di poltiglia.
P.s: Ricollegandomi al discorso del protein rest per il maris otter ho notato una limpidezza maggiore rispetto alle due cotte precedenti dello stesso malto fatte senza il protein che mi avevano dato un risultato finale molto torbido.
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7 KG. Maris otter
1 KG. Caramalt
500 GR. Zucchero candito chiaro in cristalli
10 minuti a 51°
60 minuti a 68°
15 minuti a 78°