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(24-09-2013, 11:34 )palmo Ha scritto: ciao!
Prossimamente,con un mio amico,faremo il grande salto da kit a all grain...
volevo aver dei consigli pratici sulla macinatura.
secondo voi quanto tempo può passare al massimo tra la macinatura e l'ammostamento?
poi ogni consiglio che vi vien in mente da dare a dei novellini è ben accetto
Ultima cosa,indicativamente quanto tempo ci vuole per una cotta?se si può prevedere...
grazie mille Renzo
Renzo, quanto ci vuole x una cotta? Dipende da varie cose; pulizia, sanificazioni, macinatura, ammostamento, lavaggio trebbie, boll, raff, ossigenazione ecc... diciamo da un minimo di 5 ore , fino ad 8.
In pratica è una giornata di lavoro
X la macinatura ci sono alcuni passaggi che devi vedere in base al tuo impianto.
Io dispongo di doppio fondo, ho provato varie macinature più o meno fine, e alla fine preferisco macinare più grossolano possibile per fare meno farina che alla fine ti porta il rischio di avere un prodotto più torbido.
Poi macinare la sera prima della cotta x guadagnare tempo, ma è bene che non passi troppo tempo prima dell'uso.
Lorenz
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-09-2013, 12:19 da
lorevia.)
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Quoto, io macino la sera prima e distribuisco i volumi d'acqua nelle pentole, così la mattina devo solo accendere il fornellone.
In media la cotta mi dura dalle sei alle sette ore.
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Io solitamente macino mentre l'acqua di ammostamento va a temperatura, ma non vedo grossi problemi nel macinare la sera prima. C'è chi dice che il malto perde in fragranza, ma dubito che si senta in maniera così eclatante dopo 8-12 ore dalla macinatura...
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(25-09-2013, 07:14 )Nemiopinerti Ha scritto: Quoto, io macino la sera prima e distribuisco i volumi d'acqua nelle pentole, così la mattina devo solo accendere il fornellone.
In media la cotta mi dura dalle sei alle sette ore.
Stessa tecnica: il pomeriggio prima monto l'impianto preparo i volumi di acqua e macino. Il giorno dopo alle 6.30/7 il fornellone è acceso e io e mio padre scrutiamo agguerriti le pentole
Di solito per le 14/15 ho finito se non ci sono intoppi
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Io spesso, quando non posso permettermi una giornata intera procedo dividendo la cotta in tre fasi:
primo giorno: macinazione e preparazione e lavaggio attrezzature
secondo giorno: mash e sparge
terzo giorno: bollitura, luppolatura, inoculo lievito ecc..
La tecnica è sperimentata più volte, non solo da me, io l'ho presa come spunto da birrai più esperti e non c'è alcun tipo di controindicazione.
e sembra dire ai contadini curvi quel fischio che si spande in aria; "fratello non temere, che corro al mio dovere!"..
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Interessante!
Usi qualche tecnica particolare per conservare il mosto tra il secondo e il terzo giorno? Io avrei timore che possa partire una fermentazione spontanea che lo comprometta prima della bollitura e dell'inoculo del lievito...
Birraiolo
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Lascio nella pentola con il coperchio e do un giro con la pellicola trasparente tra la pentola e il coperchio, giusto per sigillare.
Non c'è rischio che parta alcuna fermentazione il mosto dopo lo sparge è tra 70 e 80°C.. temperature abbastanza alte e poi il giorno dopo con la bollitura elimini ogni paura, anche se ci fosse una contaminazione non ce la farebbe a svilupparsi..
L'unico inconveniente è che per arrivare all'ebollizione ci metti un pò di più perchè la temperatura si è abbassata un pò.
e sembra dire ai contadini curvi quel fischio che si spande in aria; "fratello non temere, che corro al mio dovere!"..
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Inconveniente non da poco alla lunga, ma se non hai tempo...
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(25-09-2013, 01:47 )Giannox88 Ha scritto: Io spesso, quando non posso permettermi una giornata intera procedo dividendo la cotta in tre fasi:
primo giorno: macinazione e preparazione e lavaggio attrezzature
secondo giorno: mash e sparge
terzo giorno: bollitura, luppolatura, inoculo lievito ecc..
La tecnica è sperimentata più volte, non solo da me, io l'ho presa come spunto da birrai più esperti e non c'è alcun tipo di controindicazione.
mà, qualche dubbio mi sorge.
intanto per sterilizzare del tutto il mosto non è sufficiente i 70 gradi ma bisognerebbe portarlo a 100° per una quindicina di minuti.
ma non è tanto questo che mi preocupa, non dobbiamo pensare che i rischi siano solo di natura batterica aerobica, sicuramente ci sono delle trasformazioni chimicofisiche anche se fosse in assenza di ossigeno. non sò quanto percettibile nel prodotto finito ma se ci preocupiamo di perdere fraganza se i malti vengono macinati troppo prima dell'uso, mai lasciarei il mosto a temperatura ambiente, magari in estate, prima di portarlo a protezione con l' inoculo.
forse se si ha un abbattitore e portare a temp prossime 0/2 gradi si può fare , ma con i nostri mezzi non la vedo molto facile. oltre a un bel dispendio di energia
poi una volta fatto l'ammostamento, filtrazione e risciacquo il meno è fare il boll.
saratà anche per mia inclinazione ma quando faccio uan cotta non vedo l'ora di sentire il gorgo cantarexd
lorenz
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-09-2013, 08:42 da
lorevia.)