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sottoscrivo. il liquido ha una complessità maggiore, ma facciamo una riflessione: ognuno di noi ha un piccolo impianto con pregi e difetti ma, che di fatto, non permette di ricreare al 100% una cotta identica all'altra. stando a quel che ci racconta ray daniels e bertinotti/faraggi fare un ammostamento a 66,0° è un conto, ma se per errore di lettura/umano/casuale questa temperatura è di 67,8° quant differenza di a-amilasi avremo? quanti meno fermentabili e complessi? e a 67,2°? e a 66,7? e, per assurdo, a 64,3°? hai voglia a cercare le sfumature di un lievito piuttosto che di un altro!!! qui la base è un problema strutturale!!! a meno che non fai una saison come dice il logicissimo lorenz tutto quello di cui stiamo parlando è abbastanza vago!!! forse è addirittura meglio usare i lieviti liquidi sui kit dove si possono apprezzare veramente le differenze, in quanto costruiti industrialmente!!!
io mi son preso mezzo kg di us-05 per le ale, ch lascia spazio agli ingredienti che decido io, e mezzo di w-34/70, che risulta altrettanto neutro. mai volessi fare una weizen credo andrò di wb-06 preso appositamente in quantità della cotta, in quanto io non amante particolarmente di tale stile. tra un anno, o quando avrò migliorato SENSIBILMENTE l'impianto mi azzarderò a usare lieviti liquidi.
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(11-04-2013, 02:42 )beelster Ha scritto: sottoscrivo. il liquido ha una complessità maggiore, ma facciamo una riflessione: ognuno di noi ha un piccolo impianto con pregi e difetti ma, che di fatto, non permette di ricreare al 100% una cotta identica all'altra. stando a quel che ci racconta ray daniels e bertinotti/faraggi fare un ammostamento a 66,0° è un conto, ma se per errore di lettura/umano/casuale questa temperatura è di 67,8° quant differenza di a-amilasi avremo? quanti meno fermentabili e complessi? e a 67,2°? e a 66,7? e, per assurdo, a 64,3°? hai voglia a cercare le sfumature di un lievito piuttosto che di un altro!!! qui la base è un problema strutturale!!! a meno che non fai una saison come dice il logicissimo lorenz tutto quello di cui stiamo parlando è abbastanza vago!!! forse è addirittura meglio usare i lieviti liquidi sui kit dove si possono apprezzare veramente le differenze, in quanto costruiti industrialmente!!!
io mi son preso mezzo kg di us-05 per le ale, ch lascia spazio agli ingredienti che decido io, e mezzo di w-34/70, che risulta altrettanto neutro. mai volessi fare una weizen credo andrò di wb-06 preso appositamente in quantità della cotta, in quanto io non amante particolarmente di tale stile. tra un anno, o quando avrò migliorato SENSIBILMENTE l'impianto mi azzarderò a usare lieviti liquidi.
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Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
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(11-04-2013, 02:42 )beelster Ha scritto: sottoscrivo. il liquido ha una complessità maggiore, ma facciamo una riflessione: ognuno di noi ha un piccolo impianto con pregi e difetti ma, che di fatto, non permette di ricreare al 100% una cotta identica all'altra. stando a quel che ci racconta ray daniels e bertinotti/faraggi fare un ammostamento a 66,0° è un conto, ma se per errore di lettura/umano/casuale questa temperatura è di 67,8° quant differenza di a-amilasi avremo? quanti meno fermentabili e complessi? e a 67,2°? e a 66,7? e, per assurdo, a 64,3°? hai voglia a cercare le sfumature di un lievito piuttosto che di un altro!!!
Già... e non è neanche detto che nei nostri sistemi casalinghi il mosto abbia una temperatura uniforme, anzi, è quasi impossibile usando i classici fornelloni a gas.
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Il post di Beelster è condivisibile, così come puó essere condivisibile il contrario,
ovvero: i birrifici utilizzano per la maggior parte, per non dire esclusivamente, lieviti secchi, pertanto l'affinamento di una ricetta potrebbe andare in questo senso se in un futuro si volesse far del proprio hobby una professione.
es: la Seta di Rurale è fatta col secco, che non è il WB06 (non ricordo se S4 o US05)
almeno così mi disse Lorenzo qualche anno fa.
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I birrifici con i controc******i si coltivano da soli il lievito, partendo da una o piu buste di lievito liquido. Avere una coltivazione di lievito che no subisca variazioni nel tempo é cosa da pochi ecco perché molti birrifici utilizzano i secchi. E poi é una questione di denaro con i liquidi vanno fatte ad esempio analisi periodiche, avere la busta da mezzo chilo pronta é comodo e conveniente. I liquidi comunque a detta dei birrai danno risultati migliori
La chiesa è vicina, il bar è lontano, la strada è ghiacciata. Camminerò con attenzione
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(11-04-2013, 04:55 )Cencio Ha scritto: I birrifici con i controc******i si coltivano da soli il lievito, partendo da una o piu buste di lievito liquido. Avere una coltivazione di lievito che no subisca variazioni nel tempo é cosa da pochi ecco perché molti birrifici utilizzano i secchi. E poi é una questione di denaro con i liquidi vanno fatte ad esempio analisi periodiche, avere la busta da mezzo chilo pronta é comodo e conveniente. I liquidi comunque a detta dei birrai danno risultati migliori
I lieviti possono subire mutazioni genetiche e considerando che ogni volta si riproducono migliaia di volte non sono rare.
Motivo per cui serve avere delle vere e proprie banche del lievito, i grandi birrifici industriali hanno al loro interno dei laboratori che si occupano di questo.
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Ragazzi, ma avete mai provato a fare uno starter col liquido? Non c'è niente di comparabile. Ora ho davanti lo starter della Scottish Ale, mai sentito un profumo del genere e non solo per bellezza, ma anche per tipo. Stessa cosa dicasi per la Kolsch! Se si vogliono fare birre con la medesima identità delle sorelle maggiori, a mio avviso non si può prescindere dai lieviti liquidi, provare per credere. Poi se si unisce il tutto alle considerazioni di Beelster si può parlare di prodotti di assoluta pregevolezza. Tutto questo secondo me, ovviamente.
Vi prego la K al posto del CH no eh!